Una situazione che ha dell’incredibile e che si protrae da mesi. Da quando cittadini e associazioni hanno segnalato che qualcosa alla villa comunale non andava. Movimenti sospetti nel cantiere, una struttura abbattuta che ha lasciato un cumulo di rifiuti di vario genere tra cui pneumatici, tubi, materiali plastici, travi di legno e tanto altro. Subito l’appello alla politica, le richieste di verifica, il coinvolgimento delle forze dell’ordine. In quelle settimane gli ambientalisti filmarono anche uno sversamento di acque di colore giallo e grigio nel Gari, acque che dalle immagini si vedevano uscire dai mezzi usati nel cantiere.












Dopo un primo momento di silenzio e indifferenza, arrivarono delle risposte, anche in consiglio comunale. Il sindaco e l’assessore spiegarono che lo smaltimento era stato fatto nella maniera adeguata, che tutto era sotto controllo e che le forze dell’ordine avevano effettuato dei controlli che stavano proseguendo per valutare le diverse posizioni ed eventuali responsabilità, che però non avevano nulla a che fare con l’Ente o l’amministrazione. Di quei rifiuti segnalati prima in cumuli e poi sotterrati pare che ci fossero tutti i documenti dell’adeguato smaltimento, insomma nel terreno della villa non ci doveva essere niente, se non qualche piccola particella sfuggita alla raccolta, come spesso accade, ma innocua. Intanto sul posto si sono susseguiti controlli, anche degli uomini della Guardia Costiera.
Per qualche settimana nel cantiere non si è mossa una foglia, e dopo qualche tempo si è tornati ad annunciare trionfanti l’apertura dell’amato polmone verde della città martire. Ma cittadini e ambientalisti non hanno voltato lo sguardo, mai. Anche nel silenzio l’attenzione è rimasta costante.
E una settimana fa il terreno della villa è stato fresato ed è riaffiorata la verità, sotto forma di rifiuti tritati e sminuzzati. Per chi non sapesse cosa significa fresare il terreno, è una procedura che smuove il suolo sminuzzando e tritando ciò che trova sotto l’ingranaggio, per prepararlo a piantumazioni o semina. Un’operazione eseguita tranquillamente che è stata notata da cittadini, testimoni e dagli ambientalisti. Impossibile stare zitti, ingiusto chiudere gli occhi e far finta di niente. E’ scattata l’ennesima denuncia.
Perché quello che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città, un luogo da vivere, per i più piccoli, ma in generale per tutta la comunità, non può celare rifiuti a un palmo dal suolo o addirittura su quelli che dovrebbero diventare i prati. Prati sui quali giocheranno i bambini, si stenderanno le persone, si faranno picnic e tanto altro. E quando si parla di rifiuti fresati col terreno non si parla di una bustina di indifferenziata: in quel suolo ci sarebbero sedili di auto triturati, pneumatici, fanali, pezzi di motore , mattoncini dell’officina demolita.
Era stato richiesto un controllo dagli ambientalisti e dai cittadini, qualcosa che dimostrasse che il terreno fosse realmente “pulito”. Ma invece di fare controlli trasparenti alla luce del sole, motivando anche con un imprevisto costo economico, dal Palazzo sono arrivati comunicati e dichiarazioni rassicuranti. Oltre a dure condanne ai “soliti allarmisti” che avrebbero “strumentalizzato la situazione” con l’intenzione di oscurare il prestigioso cantiere della villa comunale, causando anche l’ulteriore rallentamento dei lavori e il rinvio dell’inaugurazione. Ma quello che da qualcuno è stato definito allarmismo in realtà rappresenta solo la grande attenzione e l’amore che alcuni cittadini, buona parte, e delle associazioni che da anni si battono per la qualità della vita sul territorio hanno per Cassino e per l’ambiente. Per i ritardi del taglio del nastro poi, quelli già c’erano e la tabella di marcia annunciata quasi due anni fa sicuramente era già fuori tempistiche previste.
Il consigliere Evangelista, presente alla conferenza stampa che si tenne nei mesi scorsi a pochi metri dal terreno in questione, non ha mai abbassato la guardia e tra l’ironico e l’amareggiato ha dichiarato: ” Voglio una ” VILLA” …la VOGLIO piena di GUAI. …..terreno lavorato pronto alla semina con chiari rifiuti interrati e triturati….in superficie” pubblicando immagini dalle quali si notano materiali di vario genere. “Bisogna dare risposte alle persone, ai cittadini che, vorrei ricordare a chi siede in aula, non sono solo elettori che servono al momento giusto, ma vivono il territorio ogni giorno affrontando criticità e problemi. Che chiedono spiegazioni e attendono risposte che spesso, troppo spesso, o non arrivano o non bastano. Si chiama rispetto, un concetto che a qualcuno “sfugge” o che non pensano non rientri nei doveri di un buon amministratore”, ha incalzato Evangelista.
“Quello che sta accadendo non ha giustificazioni – urlano ambientalisti e residenti – per qualcuno potrebbero essere “cose da niente” ma qua si parla di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Ed entrambi vanno tutelati sopra ogni cosa”.
Ed ecco che quelli additati come “eccessivi allarmisti” e “strumentalizzatori (come qualche nuovo Dante aveva detto) dell’ultima ora” forse un po’ ragione l’avevano. Perché chiunque dotato anche di mezza diottria di vista noterebbe la presenza di elementi che tutto sono fuorché zolle di terreno o radici di piante eliminate per i lavori.
Quando si parla di ambiente, di tutela della salute, di garantire alla comunità luoghi sicuri, che siano adeguati e fruibili in sicurezza non si fa mai allarmismo. Soprattutto davanti a evidenze come quelle che nei mesi si sono riscontrate alla villa comunale. E allora ben vengano ambientalisti “allarmisti”, giornalisti che danno voce a quegli ambientalisti e che si incamminano sullo stesso sentiero alla ricerca della verità per dare le famose risposte ai cittadini. A tutti, sia a chi ha votato in un modo che a quelli che hanno fatto altre scelte, perché la salute e l’ambiente non hanno casacche politiche. Non si tratta di strumentalizzare, come qualcuno avrebbe detto. Ma forse chi è abituato a strumentalizzare vede strumentalizzazioni ovunque.
Ora è il tempo di dare le attese risposte, con carte alla mano, con documentazione trasparente. Perché se tra qualche settimana o mese – come annunciato nuovamente dal sindaco e dalla sua squadra – ci sarà il tanto atteso taglio del nastro alla villa, è giusto che chi siederà su quei prati possa farlo in sicurezza, chi lascerà i figli piccoli e piccolissimi giocare magari stesi sull’erba non abbia dubbi. Questo va oltre la politica, si chiama amore per la comunità, si chiama rispetto per le persone che ne fanno parte, ma anche per l’ambiente.
Intanto anche le forze dell’ordine continuano il loro iter. E i cittadini restano in attesa.
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