L’addio a Francesco, ecco cosa accadrà e le volontà del Pontefice

3 MIN

La morte di un papa in carica o ex segna l’inizio di un periodo di lutto che segue rigide regole di protocollo. La maggior parte delle attività durante questo periodo sono cerimoniali e altamente simboliche.

Ma Papa Francesco, che durante il suo pontificato ha voluto sovvertire molte regole e si è distinto per un modo di agire più vicino al popolo e “rivoluzionario” che lo ha reso così uomo tra gli uomini.

E in una lettera data 29 giugno 2022, da Santa Marta, proprio nel giorno in cui si celebrano San Pietro e Paolo, il primo Papa e l’apostolo dei “gentili” ovvero il principale missionario del vangelo di Gesù tra i greci e i romani, ha voluto disporre indicazioni per quando sarebbe arrivato il momento del ritorno alla casa del Padre.

La sua salma troverà quindi riposo eterno presso la Basilica di Santa Maria Maggiore dove il Pontefice, particolarmente devoto alla Madonna Salus populi romani si recava spesso per ringraziare e affidarsi alla Madre Immacolata. Una semplice iscrizione senza decori, semplice, nel suo luogo di tumulazione: Franciscus. Le spese saranno coperte con una somma già disposta e sulla quale ci sono già disposizioni emesse dallo stesso Francesco.

Ecco cosa accadrà

Con il decesso del Papa la sede apostolica è vacante, la guida provvisoria passa al camerlengo: sarà dunque il cardinale Kevin Farrel a doversi occupare degli aspetti amministrativi e organizzativi per traghettare la Chiesa verso il nuovo pontificato. Dalla constatazione della morte del Papa, con la stesura di un velo sul suo volto, all’incisione che annulla l’anello del pescatore, quello che ne simboleggia il potere temporale. Vengono sigillati anche la camera e lo studio del Papa. Il portone di bronzo di San Pietro viene chiuso a metà e le campane suonano rintocchi a martello. Il corpo del Pontefice viene trasferito nella Cappella Sistina, imbalsamato e vestito con la mitria vescovile bianca, una casula rossa e il pallio di lana bianca con croci nere. 

Disposizione del funerale

A San Pietro si sta allestendo la camera ardente dove la salma del Pontefice resterà esposta per tre giorni, per permettere l’omaggio delle più alte cariche spirituali e politiche del Mondo e dei fedeli. In linea con la sobrietà di Papa Francesco, per suo volere, la salma non sarà posta sul solito catafalco ma adagiata in una semplice bara di legno. Bergoglio aveva anche snellito il rituale delle esequie. Non ci saranno più le tre bare di cipresso, piombo e rovere previste in passato, per Francesco soltanto una bara in legno, zincata sugli esterni.

La data certa ancora non c’è, ma il funerale solenne di Papa Francesco non si svolgerà probabilmente prima di cinque giorni da oggi. Nella finestra temporale tra venerdì e domenica. Dopo i funerali solenni iniziano i Novendiali: nove giorni di lutto durante i quali vengono celebrate messe in suffragio del Papa morto. A Roma arriveranno centinaia di migliaia di pellegrini da tutto il mondo. 

Il Papa deve essere sepolto tra il quarto e il sesto giorno dopo la sua morte. Segue un periodo di lutto di nove giorni, noto come novemdiales.

I lavori del Conclave

I fedeli si riuniranno ancora e attenderanno in piazza San Pietro l’elezione del nuovo papa. Il Conclave non si riunirà prima di due settimane. Per evitare interferenze esterne, tutti i cardinali eleggibili – quelli di età inferiore agli 80 anni e non scomunicati – sono rinchiusi all’interno della Cappella Sistina. Il primo giorno celebrano una Messa, poi si recano nella cappella dove giurano di seguire le rigide regole dell’elezione. Eleggono il nuovo Papa solo i cardinali che al momento del decesso del Pontefice non hanno ancora compiuto 80 anni. La votazione è segreta. In occasione del conclave la Cappella Sistina viene chiusa dall’interno e dall’esterno. Dentro non possono entrare telefoni, telecamere, dispositivi elettronici. Nessuno può sapere cosa accade lì dentro.

Il nuovo Papa sarà eletto da 138 cardinali, dei quali 110 sono stati nominati da Papa Francesco e 23 da Papa Benedetto XVI. Il numero totale di cardinali nel collegio è 252, ma solo quelli con meno di 80 anni hanno diritto di voto nel Conclave.

I cardinali scrivono il nome del loro candidato su una scheda, la piegano e la depositano in un calice. Le schede vengono poi scrutinate e i risultati vengono annunciati. Se nessuno ottiene la maggioranza richiesta (due terzi dei voti), le schede vengono bruciate, producendo una fumata nera che segnala al mondo che l’elezione non è ancora avvenuta.

La fumata bianca

Quando viene eletto il nuovo Papa, le schede vengono bruciate con paglia secca, producendo una fumata bianca. Dopo l’elezione, il cardinale Protodiacono annuncia al mondo dalla loggia di San Pietro la famosa frase Habemus Papam, seguita dal nome del nuovo Pontefice. Il nuovo Papa si affaccia dalla loggia e impartisce la benedizione Urbi et Orbi

Clicca qui per leggere ulteriori notizie

Lascia un commento