Punto cottura a Caira, dopo il sopralluogo degli organi competenti, riscontrato un abuso edilizio

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Nelle scorse settimane presso il punto cottura realizzato nella scuola di Caira è stato effettuato un sopralluogo. Presenti rappresentanti della Municipale, dei Vigili del Fuoco e della cooperativa che gestisce il servizio refezione. Nel sopralluogo sono stati verificati i locali realizzati, locali oggetto di numerose discussioni e polemiche fuori e dentro dall’aula. Infatti il punto cottura nel quale sono stati preparati i pasti per i bambini di Cassino è stato per quasi tutto l’anno ubicato fuori regione, a Vairano.

Lunghi e difficoltosi sono stati i lavori per la realizzazione e l’avvio del punto cottura, nato poi in una proprietà del Comune, presso la sede della scuola elementare di Caira.

Nel corso del sopralluogo sono stati controllati quindi i locali e valutati gli interventi realizzati in base al progetto. E proprio in questa circostanza sarebbero stati riscontrati degli abusi. La relazione di presunto abuso è stata trasmessa in data 20/03/2025 alla Procura della Repubblica per il tramite del Comando di Polizia Locale del Comune di Cassino. Il data 28/03/2025 è stato quindi disposto un nuovo sopralluogo per verificare lo stato dei fatti ed è stato riscontrato che l’abuso era stato rimosso. La cooperativa ha specificato che la struttura “doveva rispondere a esigenze di natura temporanea”. Resta il fatto che non sarebbe dovuta essere lì.

Siamo arrivati ormai a metà aprile, presto ci saranno le vacanze di Pasqua che saranno piuttosto lunghe perché seguirà il 25 aprile, ponti vari, poi il 1° maggio e si rientrerà definitivamente a pieno regime scolastico il 5 maggio. In pratica resteranno una ventina di giorni di mensa, perché a giugno il servizio non è attivo.

La guerra di Evangelista

In questo anno i problemi sono stati molteplici, il consigliere d’opposizione Evangelista ha portato più e più volte l’argomento all’attenzione dell’aula consiliare, ottenendo risposte a volte evasive, in altri casi ricevendo sferzate dalla maggioranza e dal sindaco stesso che parlavano di interventi inadeguati e di persona non informata dei fatti. Ma forse l’attenzione che il consigliere di opposizione ha rivolto all’argomento era ben motivata. Ebbene, dopo mesi e mesi il risultato è stato un servizio che non avrebbe rispettato alcuni criteri, pasti preparati per mesi in un punto cottura distante 40 chilometri, trasportati in mezzi del tutto inadeguati al servizio – come documentato dal consigliere e mostrato in aula consiliare. Di problemi continui con i pasti dei bambini, assenza di frutta e pane sufficienti per tutti i commensali, con bimbi rimasti a digiuno per 14 euro di debito con la cooperativa. E, alla fine, di abusi edilizi legati alla realizzazione del punto cottura. Evangelista avrà usato anche toni molto accesi ma sembra aver descritto di volta in volta buona parte di quello che poi si è verificato.

Cibo non consumato: responsabilità ai piccoli commensali sullo stato in cui arrivano a casa

La notizia delle scorse settimane è che in alcuni plessi, sarebbero arrivati messaggi a genitori nei quali si comunicava che per volontà stessa dell’azienda non sarebbero stati più mandati pane, frutta e alimenti non consumati durante il pasto a casa attraverso i piccoli commensali. Questo presumibilmente a seguito di numerose lamentele, sempre adeguatamente documentate da foto fatte dai genitori e postate su chat di classe per informare docenti e rappresentanti, riguardo frutta marcia, formaggini aperti nonostante riposti in scatoline e alimenti deperiti. Anche in questo caso alcune famiglie hanno fatto notare che i pasti vengono comunque pagati e che i prodotti non consumati dovrebbero quindi essere portati via dai piccoli perché spettano a loro di diritto. Sempre tramite messaggi la ditta avrebbe poi specificato che i bambini possono riportare il cibo non consumato a casa ma la responsabilità dello stato in cui i prodotti arrivano a casa non ricade sulla distribuzione. In pratica se un bimbo porta a casa una mela marcia o un formaggino non adeguatamente sigillato la colpa sarebbe del bimbo stesso. E certo che può capitare che un frutto si ammacchi nello zaino o che un bimbo scarti un formaggino senza mangiarlo, ma sicuramente la frutta non marcisce in un paio d’ore e i prodotti inscatolati non vengono aperti e risigillati da bambini di 3, 5, 7 anni. Ci sono stati poi cambiamenti nel menù, diversi e numerosi in alcune settimane, a volte comunicati per tempo alle famiglie a volte neanche comunicati.

Per molte famiglie un anno da dimenticare

L’anno scolastico volge al termine. Se per l’amministrazione il servizio è stato gestito nel migliore dei modi, assicurando alla comunità la risposta a una richiesta, per molte famiglie non è stato così. Sicuramente non è d’accordo il consigliere Evangelista che fin dalle prime settimane di ottobre ha tenuto alta l’attenzione sulla gestione del servizio, sulla distribuzione, sullo sporzionamento e sui lavori al punto cottura. In ogni caso non si è visto nessun membro della maggioranza consumare un pasto servito nelle scuole di Cassino, anche solo per capire e verificare se quanto riportato da questa opposizione così infervorata corrispondesse al vero o se, come sempre affermato, fosse solo una mera strumentalizzazione. L’amaro in bocca, si fa per dire, resterà ai piccoli commensali e a una buona parte delle famiglie che hanno fatto i conti con la mensa scolastica quest’anno.

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