Si è svolto, sabato 22 marzo 2025, presso il Centro Islamico Culturale La Luce di Via Virgilio a Cassino, l’evento Beato Iftar, un momento di condivisione del pasto che interrompe il digiuno quotidiano dei musulmani durante il mese di Ramadan.
Per la prima volta, a 12 anni dalla nascita del Centro Islamico, è stata una nuova comunità di Cassino ad organizzare l’evento: la comunità degli studenti pakistani dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, naturalmente supportata dai tanti altri che vivono e frequentano il Centro islamico di Via Virgilio.
Presenti cittadini italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo. Erano inoltre presenti: in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Cassino, la consigliera comunale avv. Mercedes Galasso; i rappresentanti del Comitato Art.11 – Ripudiamo la guerra, Antonella Capaldi e Oreste Della Posta; e il rappresentante degli studenti universitari Gianvito Carlomusto.







La manifestazione è stata aperta da alcuni interventi iniziali:
- Massimiliano Evangelista, presidente del Centro Islamico Culturale OdV, ha dato il benvenuto ai partecipanti e ringraziato gli studenti pakistani per l’organizzazione dell’evento;
- L’Imam, dott. Salah Ramadan Elsayed Abouelnour, ha ricordato il messaggio di pace e uguaglianza universale portato dall’Islam;
- Faizan Ali, rappresentante della comunità degli studenti pakistani, ha illustrato il significato del Ramadan e i cinque pilastri dell’Islam: l’attestazione di fede, la preghiera, il digiuno durante il Ramandan, l’elemosina e il pellegrinaggio alla Mecca;
- L’avv. Mercedes Galasso, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ha ribadito l’impegno delle istituzioni nel garantire il rispetto e i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dalla fede religiosa, come sancito dalla Costituzione. Ha inoltre sottolineato il proprio impegno concreto nel promuovere l’assegnazione di spazi nei cimiteri di Cassino destinati anche alla comunità musulmana.
- Antonella Capaldi e Oreste Della Posta, del Comitato Art.11, hanno rivolto un appello alla pace nel mondo, con particolare riferimento ai tragici eventi in Palestina;
- Gianvito Carlomusto, in rappresentanza degli studenti universitari (Associazione Guardiani), ha sottolineato l’importanza dell’integrazione come base per un futuro condiviso.
Dopo gli interventi, c’è stato il richiamo alla preghiera (adhan) e la preghiera comunitaria del tramonto. A seguire, la condivisione del pasto dell’iftar, che ha visto la partecipazione di tutti i presenti attorno a piatti tradizionali pakistani, cous cous tunisini, pasta palestinese e molte altre specialità.
La manifestazione ha rappresentato un esempio concreto di integrazione sociale, dialogo interculturale e rispetto reciproco. Per la prima volta, la guida dell’evento è stata affidata alle nuove generazioni della comunità musulmana locale, gli studenti universitari, segnando un importante passaggio di testimone e rafforzando il legame tra il Centro Islamico e il territorio.
Beato Iftar ha dimostrato come la conoscenza dell’altro, la condivisione dei valori spirituali e culturali, e la partecipazione delle istituzioni e della società civile possano generare una convivenza armoniosa, superando barriere culturali e linguistiche.
Un evento che ha saputo unire, nutrire e avvicinare – nello spirito del Ramadan e nel segno della pace.
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