Nocione, una piaga senza fine. Grossi: “Cumuli di rifiuti sanitari ancora a cielo aperto”

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Un campo che di rappresenta una delle pagine più buie della storia ambientale del territorio. Una piaga aperta che da anni è sotto la lente di ambientalisti, associazioni, ambientalisti e cittadini. Ma tanto c’è ancora da fare e tutto tace, sotto il cielo cumuli di rifiuti sanitari restano lì. A fare il punto è Edoardo grossi, dell’Ansmi, che da decenni combatte per risolvere la questione Nocione.

“Da quel 25 giugno 2018 e sono passati sette anni, per tutti questi tempo i rifiuti sanitari, (foto) sono rimasti a cielo aperto ad emanare esalazioni tossiche. Della messa in sicurezza di cui si parla nel finanziamento della Regione Lazio, di 214.000 euro, non è stata effettuata. Venne contattata una società per lo smaltimento dei quattro cumuli a cielo aperto di rifiuti sanitari, ma tutt’oggi non abbiamo alcuna notizia del perché non siano stati smaltiti i cumuli pericolosi per la salute umana.


Per questo motivo la magistratura romana indaga da due anni, avente ad oggetto il presunto danno riconducibile ai comportamenti, omissivi e commissivi, imputabili a titolo di colpa grave in capo ai soggetti in rapporto di servizio con le amministrazioni competenti, obbligate ad assicurare il rispetto della normativa prevista in materia igienico-sanitaria, con specifico riguardo al documentato illecito interramento di rifiuti speciali in località Nocione, presso il Comune di Cassino.
L’attività della magistratura è coperta dal segreto istruttorio, ma le indagini vanno avanti per accertare una tanto immotivata quanto dannosa inerzia”.

E la comunità aspetta speranzosa risposte che possano garantire la tutela della salute.

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