Stabilimento di bio metano, Sebastianelli sulle barricate

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Il consigliere di opposizione Giuseppe Sebastianelli punta il dito e torna ad attaccare il sindaco e la maggioranza sulla gestione delle problematiche ambientali. “I residenti di via CERRO a Cassino rischiano di ritrovarsi uno stabilimento per la produzione di bio metano grazie al silenzio dell’amministrazione SALERA che per 4 anni ha sottovalutato e non preso in considerazione le richieste avanzate da una società che si occupa dell’installazione di tali impianti. I vertici della società hanno fatto ricorso al Tar di Latina dopo che nel marzo del 2020, con una procedura autorizzativa semplificata, comunicavano al Comune di Cassino, e quindi ad allora sindaco ENZO SALERA, che avrebbe realizzato un impianto di biometano nelle località Cerro e via Mandrone, due strade situate al confine con la zona industriale e i comuni di Villa Santa Lucia e Pignataro Interamna. Una richiesta che per quattro anni è caduta nel vuoto, sino a luglio del 2024, quando nel corso del primo consiglio comunale della amministrazione SALERA bis, a seguito di interrogazione dei consiglieri comunali Sebastianelli, Evangelista e Incagnoli, è stato avviato il procedimento nei confronti della società proponente che nel novembre del 2024 si è vista notificare il parere negativo. A tal motivo, nel mese dicembre la società, ha presentato ricorso al tribunale amministrativo del Lazio. Ricorso nel quale si chiede l’annullamento del provvedimento da parte del Comune di Cassino ed eventualmente il riconoscimento del danno subito: quattro anni di attesa per avere una risposta. L’impianto di biometano verrà realizzato in un terreno adiacente al depuratore del ex Cosilam, che produce fanghi e ritenuti la materia prima per la produzione di biogas. La società, che intende aprire lo stabilimento di produzione di bio metano, dichiara di utilizzare prodotti provenienti dall’allevamento di animali presenti sul nostro territorio. I residenti sono sul piede di guerra, pronti a costituirsi in comitati per la difesa del territorio e della salute. E’ superfluo ricordare che lungo la strada Cerro e all’uscita del casello autostradale, sono presenti numerose attività di ristorazione e l’emissione di ulteriore sostanze odorigene nel territorio metterebbe a rischio attività e lavoro”.

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