“E MO BASTA! Come si suol dire quando davvero si raggiunge il limite”. Questi i toni della risposta dell’assessore Tamburrini in merito all’intervento del consigliere Evangelista riguardo le problematiche legate al servizio di refezione scolastica e al punto cottura.
“Mi riferisco a quanto sostenuto dal consigliere Franco Evangelista riguardo la mensa scolastica. Un intervento che, ancora una volta, reitera inesattezze, proponendo avventate conclusioni raggiunte senza analizzare davvero fatti e documenti e paventando presunzioni di colpevolezza coronate da un termine che davvero ha messo in subbuglio tutto il mio solito “aplomb”!
Perché in nome del gioco delle parti e della mediazione politica si può anche continuare ad avere ancora un po’ di pazienza quando il Consigliere continua ad addossare all’Amministrazione decisioni in merito al bando di gara che in realtà sono da riferire alla Stazione Unica Appaltante di Frosinone che l’ha curata dall’inizio alla fine; o quando continua a chiedere documenti agli Uffici Scolastici Comunali che in realtà devono essere chiesti proprio alla Stazione unica appaltante; o quando invia pec e non solo non si preoccupa di verificare le risposte che puntualmente inviano dirigenti ed assessori ma continua anche ad affermare di non averle ricevute.
Ma certamente io non posso e non riesco a stare in silenzio quando parla di “disinteresse dell’Assessora”
Se l’unità di misura per calcolare il grado di “mancato interesse” è il numero di articoli pubblicati sui giornali o su faceboock cavalcando l’onda sulla testa delle persone per attaccare l’avversario politico a prescindere da tutto e tutti, allora devo convenire che il Consigliere ha perfettamente ragione.
Io non ho questo stile e, a dirla tutta, non lo condivido e non ho nessuna intenzione di assumerlo!
Per me interesse è “fare ed esserci” non scrivere ed apparire; è essere presente costantemente per fronteggiare e risolvere situazioni, affinare la macchina organizzativa ascoltando chi ogni giorno usufruisce di quel servizio (bambini, docenti, genitori), fare sopralluoghi durante la somministrazione dei pasti, trasformare i problemi in nuove opportunità e affrontare le nuove sfide, anche se difficili, più lunghe e complicate del previsto, con determinazione e trasparenza.
Atteggiamento poco “partitico”, ma sicuramente molto più “politico” nel vero senso della parola”.
Il clima si fa sempre più incandescente e tra recriminazioni, difese, accuse e contro accuse una realtà è sotto gli occhi di tutti, qualcosa con il servizio non va se a gennaio ancora non c’è un punto cottura e i problemi legati ai pasti cotti a 40 km di distanza restano la quotidianità per le centinaia di scolari della città martire. Al netto delle discussioni in aula e fuori dal palazzo comunale, le reali risposte vanno date prima a loro e di conseguenza alle loro famiglie. Tutto il resto sono solo chiacchiere e distintivo, per citare un film storico.
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