Un uomo anziano a spasso in centro, tra le giostre e le bancarelle. Ricurvo su se stesso, con una bustina della farmacia al braccio e la curiosità negli occhi, una curiosità che non si trova quasi più nello sguardo di nessuno. E mentre l’uomo se ne andava per la sua strada, tranquillo e assorto nei suoi pensieri, un gruppo di ragazzini lo ha accerchiato. Lo hanno deriso, hanno urlato, hanno usato termini volgari. E l’uomo è andato in confusione, si è dovuto reggere al muro per non cadere. Nonostante l’evidente difficoltà i ragazzi, tutti sotto i tredici anni, hanno continuato ad infierire finché alcuni passanti non hanno offerto aiuto all’anziano facendolo accomodare e offrendogli un bicchiere di acqua. I ragazzi si sono rapidamente allontanati, ma con fare arrogante e continuando a ridacchiare sotto i baffi per il disagio provocato a quello che, senza troppe difficoltà, sarebbe potuto essere il loro nonno.
L’uomo ha avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi, poi si è rimesso in piedi e ha ringraziato dirigendosi pian piano verso la sua abitazione, poco distante dal centro. Alcune delle persone che lo avevano aiutato hanno preferito “scortarlo” fuori dalla piazza e dalla zona pedonale per evitare che il branco in bicicletta potesse colpire ancora.
Una scena indescrivibile se si pensa che i protagonisti sono ragazzini davvero piccoli, che hanno usato una cattiveria e un’indifferenza nei confronti dell’anziano da lasciare senza parole. Gli stessi che spesso i genitori idolatrano per un voto buono riportato a scuola o una prestazione sportiva particolare. Gli stessi che “Mio figlio non lo farebbe mai”. Quelli che tra qualche anno saranno, forse, anche peggiorati e non useranno rispetto per gli altri, siano essi coetanei, coetanee, anziani o gli stessi genitori.
Solo alcune settimane fa un altro cittadino, sempre in là con l’età, aveva subito lo stesso trattamento da un altro gruppo di adolescenti tra i quali figurava anche una ragazzina che non si era “sottratta” dal vile attacco al passante. Episodi che ormai sono quasi all’ordine del giorno e che passano nell’indifferenza della maggior parte della gente che preferisce ignorare e non intromettersi per evitare di subire lo stesso trattamento. E così che si vive in ostaggio di una parte “malata”, bulla e maleducata della società alla quale si lascia spazio per perpetrare azioni e gesti incivili, invece di riprendere in mano la situazione e porre un limite. Magari si potrebbe inserire nei buoni propositi per il 2025.
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