Movida selvaggia? Qualcosa non torna e le opinioni sono sempre più divergenti. Quella che sarebbe dovuta essere l’isola pedonale della città e che, di fatto, lo è sempre stata anche quando semplicemente si chiudeva la strada con sbarre e transenne, è cambiata . Pavimentazione, panchine marmoree, alberelli e fontane a zampillo. Che piaccia o no, che lo si voglia o no, tra polemiche incessanti e attacchi più o meno duri, il volto del centro è cambiato. Ma è davvero cambiato o ha solo messo il vestito della festa?
Prima della pavimentazione, quando il fine settimana si chiudeva il centro, comunque la strada si riempiva di persone a spasso, i tavolini di alcune attività commerciali riempivano aree sicuramente più vaste che nel resto della settimana, la musica alta pompava dalle casse e dai locali. I residenti si lamentavano, i cittadini in parte apprezzavano, in parte no. Insomma…. la sinfonia non sembra essere cambiata poi così tanto. Ha solo messo le scarpe buone della domenica o la pavimentazione delle grandi occasioni che dir si voglia.
Il ballo della… mattonella
Oggi la vera grande differenza è che, essendo l’area diventata pedonale e, quindi, interdetta al traffico, lo spazio a disposizione dei locali è libero h24 sette giorni su sette, situazione che nei fine settimana vede un vero dispiegamento di tavolini, camerieri che come nelle grandi città (in questo caso sì, proprio come nelle grandi città quelle altamente turistiche) ti inseguono quasi mentre provi a passeggiare lungo i 270 metri di area pedonale chiedendoti con insistenza se vuoi accomodarti, se gradisci un aperitivo, qualcosa da bere. Quasi come se un amico ti invitasse a sedere al tavolo con lui con un po’ troppa insistenza.
Malumori anche tra qualcuno dei grandi supporter dell’area pedonale
Ma il Natale si avvicina e le persone, anche le più appassionate sostenitrici dell’area pedonale, iniziano a storcere il naso. In programma ci sono le casette del mercatino di Natale, le varie attrattive presentate proprio dall’amministrazione che dovrebbero allietare il mese di dicembre. E come si riuscirà a far convivere tutto? Come si può permettere a famiglie e persone che scelgono di trascorrere magari un pomeriggio a Cassino per fare qualche acquisto di poter godere dell’area pedonale se l’area diventa uno slalom tra tavolini, camerieri eccessivamente entusiasti, dj ogni tre metri e musica a palla che varia dalle calde note latino americane, per finire al rock passando per le ultime hit dance? Tutto condensato in 270 metri. Un po’ troppo, anche per i più avventurosi. Sentire le melodie natalizie e la voce di Mariah Carey scontrarsi con disco ’80, ’90 e neomelodica da “Rossetto e caffè” potrebbe dare vita a un delirio di gruppo.
La riunione con i proprietari e gestori dei bar del centro
La settimana scorsa l’amministrazione ha deciso di fare il punto, di correre ai ripari prima che sia troppo troppo tardi, e giovedì pomeriggio si è tenuto un incontro con i titolari e i gestori dei locali del centro, presenti anche i rappresentati di Confimprese Italia, Confcommercio e Unione Commercianti. Al centro del dibattito proprio la gestione degli spazi, musica sempre troppo alta, tavolini posizionati ovunque, macchine parcheggiate per ore davanti agli ingressi dell’area in viale Dante, in via del Carmine, anche dalla parte di via Secondino Pagano e piazza Diaz. Troppo caos e ognuno che segue regole che si autodetta. Se nelle scorse settimane sono iniziati i controlli degli ispettori ambientali, considerati i cumuli di immondizia che fanno da arredo urbano di piazza Labriola, e tra i locali sono anche arrivate le forze dell’ordine, con il Natale alle porte bisogna rivedere un po’ tutto. L’amministrazione ha il dovere di dare risposte a tutti, anche a quei cittadini che dai social tuonano come temporali tra i monti e a quelli che alzano il telefono per chiamare con insistenza assessori e consiglieri.
Le restrizioni
Musica da spegnere a mezzanotte, dentro e fuori dai locali, sosta selvaggia punitissima, maggiore regolamentazione e iter precisi per serate con dj ed eventi vari, si è parlato di scie , autorizzazioni, Siae da pagare. Tutte cose che comunque, in parte, dovrebbero essere già un po’ la norma, ma forse qualcuno da entrambe le parti ha lasciato correre da un po’ di tempo. Se qualche esponente della maggioranza si è detto favorevole a lasciare che i locali possano espandere i tavolini esterni la sera, come già spesso accade, su spazi molto più ampi rispetto a quello che accade solitamente di giorno o in settimana, magari anche utilizzando aree che si trovano sul lato opposto della passeggiata, altri amministratori hanno storto invece il naso. L’area pedonale è nata per i cittadini, per permettere a tutti di poter usufruire di una porzione del centro con bambini e passeggini in libertà, di fatto con questa gestione gli spazi “liberi” destinati alle famiglie e ai cittadini vengono notevolmente ridotti se non proprio lasciati al solo passaggio in alcune zone. E neanche così va bene, pur pagando eventuali tasse, non è così che l’area del centro era stata pensata. E a poco serve la ben poco velata “minaccia/annuncio” che, se dovesse essere necessario, il sindaco a seguito di multe e segnalazioni si vedrà costretto ad applicare la legge chiudendo i locali fuorilegge per i 5 giorni canonici previsti dalla normativa.
Il regolamento nel cassetto
Ma c’è sempre un famoso regolamento, quello approvato nel gennaio del 2024, quasi un anno fa, e di fatto mai applicato. Quello che dettava indicazioni di utilizzo dell’area, sia per i commercianti che per i cittadini, quello che dettava regole in merito alla disposizione di tavolini e arredi esterni dei locali, quello che dava indicazioni su come e quando effettuare la pulizia dell’area da parte della società che ne gestisce il servizio in città, quello che vietava il passaggio di bici, monopattini, giovani sfreccianti su skateboard e overboard. Cosa che accade sempre, ogni giorno e a tutte le ore e che ha fatto registrare più di qualche scontro tra ciclisti grandi e piccoli e impatti con sedie e tavoli. Un regolamento approvato e rimasto nel cassetto in attesa di tempi migliori, della fine della campagna elettorale, del termine della stagione estiva, del rientro alle normali abitudini autunnali, di una cartellonistica mai realizzata. Un regolamento arrivato al suo primo Natale senza essere mai uscito da quel cassetto ma che ora qualcuno vorrebbe cambiare, senza avergli dato neanche la possibilità di essere messo alla prova. Strano, per una città abituata prima a dover sperimentare e poi, semmai e al bisogno, a cambiare in ultima analisi qualcosa.
Serve una convivenza civile
Una cosa è certa, la città deve prevedere come è giusto che sia, la presenza e convivenza di tutti, dei commercianti che hanno orari di lavoro ben definiti, dei locali che lavorano maggiormente nelle ore notturne, dei cittadini e delle famiglie che vorrebbero poter passeggiare senza fare slalom tra dj e casse che sparano musica a palla, o tra ballerini di salsa che invadono buona parte del corso e cartelli con proposte alcoliche e snack di vario tipo. Dei residenti, perché in centro ci sono anche persone che ci vivono e dovrebbero poter dormire.
Quando le note stonano è’ tempo di accordi
Dell’incontro con baristi e associazioni di categoria non si è parlato, un incontro rimasto dietro le porte dei corridoi comunali. Del confronto di maggioranza sull’argomento, arrivato qualche giorno dopo e quindi a margine dell’incontro pomeridiano con i rappresentanti del settore, si è invece dato cenno. La situazione va chiarita, è andata già oltre il limite temporale e più si va avanti peggio è. Si dovrebbe partire magari con l’applicare il regolamento esistente, ameno fino a eventuali nuovi regolamenti o variazioni. Per fare questo si dovrebbe trovare un accordo e un’unione di intenti che parta dal governo cittadino, e che pare non esserci del tutto tra gli esponenti del Palazzo di piazza De Gasperi, e che tenga conto delle esigenze reali di tutti. Dove ogni categoria possa essere ascoltata e rispettata, con benefici per la comunità considerata nella totalità, sapendo che non tutti potranno essere accontentati in tutte le richieste, ma neanche scontentati. Si chiama civile convivenza.
La richiesta delle associazioni di categoria
Intanto i rappresentanti delle associazioni presenti all’incontro di giovedì hanno presentato richiesta ufficiale all’amministrazione affinché, almeno per il periodo festivo, ci sia una deroga sui limiti orari della musica. Portare il limite entro quale spegnere casse esterne e interne da mezzanotte all’una, per permettere ai giovani fruitori, utenti abituali dell’area, di poter trascorrere le feste con più serenità. Questo il contenuto del documento siglato da Confimprese Italia, Confcommercio e Unione Commercianti. Il periodo relativo alla richiesta va dal 1° dicembre al 7 gennaio.
In attesa di riscontri dall’Ente, e in attesa della realizzazione di mercatini di Natale, giostrine per i più piccoli e spettacoli itineranti, l’unica certezza è che la città ha bisogno di regole ben chiare a tutti, senza quelle difficile mettere ordine al caos e affidarsi al buon senso del singolo. Per tutto il resto, come dicevano nella ben nota pubblicità, c’è Mastercard.
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