La Carovana della prevenzione di Susan Komen Italia per le donne familiari dei detenuti ha offerto esami diagnostici a circa 30 pazienti. Tutto in un evento organizzato da Ass.ne Maria Grazia Messore Aps
Maria Grazia Messore era una personalità poliedrica, avrebbe sicuramente proseguito la sua carriera accademica all’Unicas con grande successo se il destino non l’avesse fermata dopo anni di lotta contro il tumore al seno. Una battaglia mai combattuta da sola, ma avendo sempre accanto l’associazione Susan Komen Italia di cui era diventata volontaria. E proprio il massimo esponente della Komen, il prof. Riccardo Masetti, nella Sala San Benedetto ha saputo mettere insieme una serie di tasselli fondamentali: la medicina con i suoi progressi, il rapporto con i pazienti, la fiducia nei giovani talenti. In poche parole.
La trattazione del tema “L’importanza della solidarietà nella ricerca scientifica” è stato un crescendo dopo i saluti iniziali del Padre Abate Dom Luca Fallica. La folta platea ha potuto comprendere, dalle parole della presidente dell’associazione, Maria Rosaria Lauro, che l’amore di una madre va ben oltre il ricordo di un figlio che non è più accanto a te. Vive di interessi, di progetti, di crescita di una consapevolezza sociale estremamente importante nella vita di ognuno di noi. Non a caso, poco meno di 30 persone, donne familiari dei detenuti della casa circondariale di Cassino, grazie alla Carovana della Susan Komen quello stesso giorno hanno potuto fare esami diagnostici di prevenzione. Una iniziativa realizzata con Caritas e la direzione del San Domenico. Una esperienza molto toccante, che la Lauro ha condiviso insieme al dott. Andrea Varone, presente sia al mattino che nel pomeriggio in Abbazia.
Di prevenzione ha parlato il sindaco Enzo Salera, che ha ricordato la grande mobilitazione cittadina in occasione della Walk for the Cure solo poche settimane fa per testimoniare l’importanza della solidarietà e della condivisione, così come il Magnifico Rettore dell’Unicas ha parlato di ricerca come missione, ma sorprendente è stato ascoltare il prof. Masetti che, da cattedratico di successo con 43 anni di carriera alle spalle, ha espresso una commossa gratitudine nei confronti di Maria Grazia: “Mi ha insegnato tanto come medico. Per la dignità con cui ha saputo affrontare la malattia, il coraggio che ha saputo trasmettere agli altri. Era un motore particolare, ha lasciato il testimone dopo aver realizzato cose concrete. E tante altre cose succederanno grazie alla enorme energia positiva che ha saputo emanare. Io ho imparato tantissimo da lei”.
Poi, la lettura del dato scientifico: “Il tumore al seno è in netto aumento, colpisce in Italia ogni anno 60mila donne, ma se riusciamo ad arrivare in tempo, le possibilità di guarigione sono pari al 95%. Se invece si arriva dopo, le percentuali scendono drasticamente. Importante è la prevenzione primaria tra gli studenti: uno stile di vita sano, mangiare meglio, fare attività fisica, evitare alcool, non fumare, si può ridurre molto il rischio di ammalarsi”.
Ma è la ricerca che fa la differenza ed infatti Masetti ha sottolineato quanta strada è stata fatta in 40 anni, “con la chirurgia che è passata da interventi demolitivi a tecniche di chirurgia oncologica fuse con chirurgia plastica. Tanto da preservare anche l’estetica delle donne che guarendo non devono convivere con menomazioni frustranti. Dovremmo spingere tantissimo sulla ricerca perché è anche virtuosa per la spesa sanitaria. Ma in Italia si fa molta fatica perché abbiamo ricercatori bravissimi, molto motivati, che ci invidiano all’estero, ma trattenerli qui è un impegno. E servono risorse economiche. Un altro pilastro di generosità dell’associazione è proprio sostenere gli studi di giovani eccellenze. Come Virginia Vigiano Benedetti, che oggi è al III anno di un dottorato di ricerca nel campo oncologico ed ha vinto due anni fa la borsa di ricerca intitolata a Maria Grazia Messore”.
Per capire dove stiamo andando, ecco che le slide della Biologa molecolare Virginia Vigiano Benedetti hanno mostrato come da tempo ci si stia concentrando non più solo sulle caratteristiche delle cellule tumorali, ma anche sullo studio dell’ambiente in cui crescono.
“Stiamo mettendo a punto sistemi di cultura ex vivo come modello specifico per ogni paziente per valutare le interazioni dinamiche tra cellule tumorali, immunitarie e immunosoppressori e stiamo identificando target molecolari da bersagliare per aumentare il numero ma anche l’attività delle cellule immunitarie direttrici antitumorali nei tessuti di breast cancer”.
“Al di là della rilevanza degli studi, soprattutto mi ha colpito la passione” ha commentato al termine il prof. Riccardo Masetti. “E’ più facile appassionarsi alla clinica perché hai il contatto umano con chi sta male, ma mantenere questa voglia di fare all’interno di un laboratorio e con questa energia, fa davvero la differenza. Orgoglioso di aver contribuito anche solo in minima parte alla sua formazione”. Tante le emozioni vissute in un pomeriggio così coinvolgente, ma a chiudere il cerchio nel migliore dei modi non poteva che essere la musica, l’altra grande passione di Maria Grazia. Il Coro polifonico Annibale Messore, da lei diretto magistralmente per anni, si è esibito sotto la direzione del M° Carmelo Messore con l’ensemble d’archi Musici Lirienses. Ed è stata standing ovation.
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