Mensa scolastica, Di Mambro punta il dito. “Troppi i punti poco chiari”

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“Mensa scolastica, troppe cose non quadrano. Iniziando dal fatto che il punto di cottura sarebbe dovuto essere situato entro i 15 chilometri dalle scuole di Cassino, e non a 40 chilometri (la distanza che c’è tra Cassino e Vairano). E sinceramente 15 chilometri già mi sembra un raggio largo, considerato che un piatto di pasta cotto, impiattato, sigillato e trasportato entro un raggio di 15 chilometri sicuramente ha bisogno di un lasso temporale che lascia ben poco al gusto. Ma procediamo – il consigliere di opposizione Carmine Di Mambro punta il dito – Dal Comune il Sindaco ha comunicato che entro il 15 di ottobre il punto cottura sarà attivo nel raggio previsto dal bando. Fino ad allora le pietanze sarebbero dovute essere trasportate in un mezzo adeguato: “la consegna e la fornitura delle pietanze avverrà con automezzi a temperatura controllata, conformi agli standard ASL vigenti, allo scopo di garantire i più alti livelli di sicurezza e qualità possibili”. Mi chiedo se il Sindaco o chi per lui si siano premurati di vedere con i propri occhi questo mezzo. Perché anche a un occhio inesperto qualche dubbio sorgerebbe, in pratica è un mezzo di trasporto di media grandezza, come se ne usano tanti per fare mercati o trasportare materiale di diverso tipo, dove le pietanze vengono caricate in box. Fossi io un genitore che ha il figlio che usufruisce del servizio e che paga anche per averlo, non mi farei sorgere solo qualche dubbio. Ma anche se mio figlio è ormai grande, da cittadino, da padre, da consigliere comunale di questa città non ci sto e chiedo, anzi pretendo, maggior tutela e rispetto nei confronti della comunità, anche e soprattutto dei più piccoli. Corrono inoltre voci sulla nuova location che starebbero adibendo a punto cottura, sembrerebbe trattarsi di parte della scuola di Caira. E io mi domando come si possa mettere a disposizione di una società che si è aggiudicata un bando e che avrebbe dovuto rispettare determinati criteri, come avere appunto un punto cottura entro 15 chilometri dalle scuole, un locale di proprietà del Comune. Qua va tutto al contrario. Una società si aggiudica un appalto con il Comune, non sarebbe presente, a quanto pare, uno dei criteri principali e necessari, e cosa fa il Comune? Offre una soluzione che appartiene all’Ente stesso per porre rimedio alla mancanza della società che si è aggiudicata il famoso bando. Sembra di essere su Scherzi a parte. La prima settimana di ottobre è finita, non senza disagi e critiche per la qualità delle pietanze consumate dai bambini. Il 15 ottobre è martedì prossimo, ci sono poco più di dieci giorni per avere il punto cottura pronto e operativo. Un punto cottura sul quale chiedo di far chiarezza, come chiedo lumi sull’assegnazione del bando a una ditta che sembrerebbe non vedere rispettato uno dei criteri principali, parliamo di un bando per la refezione scolastica, quindi cibo per scolari, vinto da una società che non ha, di fatto, una cucina per preparare i pasti in città. C’è qualcosa che non quadra. In attesa di chiarimenti e indicazioni da parte del Sindaco, spero che qualcuno ci dica che si trattava di uno scherzo. Anche se di cattivo gusto.” Conclude al vetriolo Carmine Di Mambro.

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