Alternativa Popolare: “A Cassino bisogna puntare sull’agricoltura con un assessorato al settore”

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“Le linee programmatiche presentate al Consiglio Comunale del 28 giugno appaiono senza slanci, magari utili per sviare l’attenzione critica dei cittadini senza spiegare come raggiungere l’obiettivo e offrire risposte alla città” a intervenire è Vincenzo Saddò, coordinatore di Alternativa Popolare territoriale. “Un quadro che sembra più un esercizio burocratico in gran parte già formulato 5 anni fa con qualche spolverata di nuovi termini e propositi tesi a non lasciare il fianco alle proposte pubblicizzate dalle altre compagini politiche durante la passata campagna elettorale, oggi in opposizione”.

“Nulla si intravvede per lo sviluppo economico e culturale, il rafforzamento della coesione e il superamento del divario digitale del Comune, aree di azione nelle quali Cassino è già gravemente in forte ritardo rispetto agli standard minimi richiesti dall’Unione Europea. Totale assenza di misure per i giovani e per le comunità sociali giovanili: i giovani sono il futuro della Città, la loro considerazione non può essere omessa in alcun programma politico che riguardi la buona tenuta ed il florido sviluppo della comunità comunale”. Prosegue Saddò.

Le critiche e le proposte

“Assenza assoluta di strumenti di coinvolgimento democratico dell’opinione pubblica nelle decisioni che riguardano la riorganizzazione urbana e civile della Città e del suo territorio: a Cassino su tali argomenti si decide in autonomia e spesso anche in condizioni in cui la trasparenza non gode di grande notorietà.

Pensiamo che siano diverse le misure che andrebbero attivate per rendere la Città di Cassino, considerata nel suo insieme di centro, periferie e campagne, solida e ben strutturata e per potersi assicurare un presente ed un futuro durevolmente positivi.

Un esame specifico verrà dedicato al Piano Generale del Traffico Urbano approvato dal Consiglio Comunale del 18 aprile 2024. Avremmo auspicato che nell’attuale contesto di crisi economica ed industriale del territorio comunale, un accenno allo sviluppo ed al rafforzamento del sistema agricolo, agroindustriale ed agroalimentare del territorio cassinate potesse avere spazio nelle linee programmatiche presentate in consiglio comunale.

Nel Decreto del Sindaco n. 21 del 19 giugno 2024 tra le deleghe assegnate alla Giunta non è presente la gestione del settore l’Agricoltura. Speriamo si sia trattato un errore di trasposizione  che si ripete dal passato, visto che anche nelle Giunte precedenti vi era tale assenza” incalzano da Alternativa Popolare.

Ripartire dalla terra per sviluppare l’economia

Hanno le idee chiare dal gruppo di Alternativa Popolare: “Riteniamo fermamente che l’Agricoltura a Cassino debba trovare un ruolo prioritario ed il relativo settore debba essere guidato da un assessorato specifico con uffici amministrativi allo scopo dedicati come per altro si può desumere da Regolamento sull’ordinamento Degli uffici e dei servizi del Comune.

Cassino possiede oltre 2.000 ettari di superficie agricola di cui solo 1.600 attivamente coltivati, vi operano 397 unità produttive, capaci di generare una produzione lorda di almeno 7 milioni di euro in commodities.

Mettendo a sistema il settore della produzione agricola con le produzioni alimentari tipiche del territorio e le tante preparazioni culinarie originarie delle campagne del Cassinate, si potrebbero creare filiere competitive in cui le materie prime locali verrebbero trasformate  e commercializzate non solo sul territorio stesso ma anche fuori. Auspichiamo che nel corso della consigliatura   possa essere istituito un Assessorato all’agricoltura, alle produzioni agroalimentari con a supporto una Consulta del settore del primario agricolo. Potrebbe così trovare buon spazio nei lavori del Consiglio comunale l’approvazione di un regolamento che istituisca le Denominazioni di Origine Comunali (DE.CO.) atte a valorizzare non solo le produzioni agroalimentari tipiche locali, ma anche le ricorrenze, le evocazioni e le manifestazioni storiche e tradizionali del territorio rurale, con l’obiettivo di poterne ottenere le più efficaci e ed ufficiali DOP, IGP e STG di livello Europeo”.

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