Atto aziendale, sembra che per la politica e la sanità non ci sia… cura

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Sanità, c’è qualcuno a cui importa, qualcuno a cui non interessa, qualcuno che finge. Ancora una volta sembra che a rimetterci saranno i cittadini, i malati, le famiglie, il personale. Insomma, chi paga le tasse, chi ha bisogno di cure, chi lavora sul territorio.

Il sindaco Salera ha commentato con un comunicato gli ultimi accadimenti: “Mercoledì della scorsa settimana da parte dei sindaci del Cassinate riuniti nella Consulta c’era stata una richiesta di rinvio dell’approvazione dell’atto Aziendale della Asl. Si ravvisava la necessità di approfondire molte problematiche, alcune assai serie e di particolare complessità, riguardanti l’ospedale di Cassino. Taluni colleghi, nonostante l’intendimento iniziale, man mano hanno purtroppo cambiato idea. Non è dato sapere se per convincimenti maturati spontaneamente o dietro qualche pressione dell’area politica di appartenenza. E’ certo però che l’Atto Aziendale penalizza in maniera assai pesante il nostro “Santa Scolastica” perché vengono eluse le criticità più evidenti e più serie. Ciò peggiorerà la situazione, penalizzando fortemente un bacino di utenza che conta circa 110.000 abitanti.

Di seguito, la nota che era stata da me approntata, all’indomani della Consulta dei Sindaci di mercoledì scorso, che avrei voluto sottoporre alla valutazione della Commissaria regionale:   

Nella bozza dell’atto aziendale riguardo al “Santa Scolastica”, non vengono affrontate le principali criticità. In primis la ormai cronica carenza di personale sanitario a tutti i livelli: medici, infermieri, O.S.S. Peraltro si tratta di criticità destinate inevitabilmente ad accentuarsi ancor più con le ferie estive.

Inoltre non si tiene conto dell’enorme squilibrio esistente tra il “Santa Scolastica” e i nosocomi di Frosinone e di Sora. Per fare un raffronto con lo “Spaziani” si rileva che   a quasi parità di prestazioni a Cassino si opera con un terzo del personale medico. Di questo grosso squilibrio l’atto aziendale non tiene per niente conto.

Da qui la richiesta da pare dei sindaci della Consulta del Cassinate, nella riunione di mercoledì della scorsa settimana, di un rinvio dell’approvazione dell’atto aziendale per un attento approfondimento. La bozza è pervenuta solo 48 ore prima dell’approvazione. Che alcuni colleghi del Cassinate abbiano successivamente cambiato idea rispetto a quanto concordato, rimane il rammarico.

Particolarmente grave nel “Santa Scolastica” anche la criticità di personale medico dei reparti di Ostetricia e Ginecologia. A mo’ di esempio, si rileva che mentre l’ospedale di Frosinone può contare su 16 ginecologi, quello di Sora su 8 ginecologi e su un Sumaista, Cassino ha solo 3 ginecologi, di cui uno con esonero dalle notti e dalla reperibilità notturna. Si aggiunge inoltre che il consultorio del distretto D non ha ginecologi. Già solo questa constatazione avrebbe dovuto indurre quei colleghi sindaci del Cassinate che hanno cambiato idea nei giorni scorsi ad una levata di scudi contro l’atto aziendale.

Vengo inoltre a rimarcare alcuni aspetti particolarmente importanti riferiti alla Chirurgia e al Pronto Soccorso che necessitano di correttivi.

La Chirurgia rappresenta il motore di un ospedale sia per la gestione della parte di elezione e per l’urgenza. Pertanto deve essere efficace, efficiente ed attrattiva per l’utenza e i professionisti.

Negli anni abbiamo assistito ad un impoverimento sia di personale che di risorse. Con difficoltà di reclutamento di personale.

Garantire una crescita personale e di risorse ad un ospedale significa mettere in sicurezza l’utenza ed essere attrattivi anche per i professionisti evitando fughe di personale e mobilità di pazienti.

Per le scienze chirurgiche sarebbero auspicabili le seguenti modifiche

  1. Le tre Chirurgie dell’ASL di Frosinone devono avere la stessa denominazione, con pari dignità, di risorse, di personale e di strumentazione chirurgica. Per l’approvvigionamento del robot, in considerazione del brevetto già scaduto, esiste la possibilità di acquisirne di più a minor prezzo, e per tutti e tre i presidi ospedalieri.

2)       Il “Dipartimento Chirurgico Oncologico, robotico ad alto impatto sull’apparato locomotore e di genere” non ha motivi di essere preso in considerazione in quanto la Chirurgia Oncologica viene eseguita in tutti i presidi ospedalieri, come risulta dai dati del “Prevale” del 2023 riferiti alla patologia oncologica.

     3)  Non si comprende inoltre il nesso tra “alto impatto sull’apparato locomotore e di genere” con il Dipartimento di Chirurgia Oncologica. Pertanto si propone di sostituire la dizione “Dipartimento di Oncologia, Robotica ad alto impatto sull’apparato locomotore e di genere” con la dizione “Dipartimento di Scienze Chirurgiche” integrando con lo stesso la Chirurgia dell’apparato locomotore e di neuroscienze.

Si precisa che il bacino di utenza dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino presenta un numero di circa 110.000 persone che hanno diritto e necessitano di trattamento paritario oncologico, laparoscopico e robotico. A maggior ragione, in considerazione della locazione logistica del presidio ospedaliero, situato tra tre province e tre regioni, e raccoglie una buona parte di pazienti provenienti dal litorale tirrenico per via della distanza con Latina. Si sottolinea inoltre che il P.O. di Cassino già provvede da anni al trattamento delle patologie oncologiche, soprattutto con tecnica mini-invasiva, soddisfacendo le esigenze della maggior parte dell’utenza.

Il personale tutto si sta adoperando ad implementare tutti i trattamenti delle patologie oncologiche al fine di ridurre la mobilità passiva nonostante la carenza di attrezzature e di personale.

Tale formula, così come proposta, creerebbe una forte limitazione e disomogeneità di trattamenti sul territorio, determinando la suddivisione tra cittadini di seria A e di serie B, Chirurgia di serie A e di serie B.

Tali proposte vengono avanzate al fine di permettere una crescita professionale e di offerta equa ed omogenea sul territorio.

Nell’ottica della previsione dell’ampliamento strutturale del presidio, si ritiene opportuno valorizzare gli spazi già esistenti. In modo particolare quelli del Pronto Soccorso, insufficienti in relazione alla richiesta dell’utenza.

Il Pronto Soccorso necessita di spazi più ampi per l’astanteria dove garantire privacy e dignità al paziente sofferente che è in cura in un momento di estrema fragilità. Ma, per questo, occorre un incremento del personale medico ed infermieristico.

Parliamo, nel nosocomio cassinate, di un Pronto Soccorso che ogni anno garantisce il trattamento di quasi 50.000 pazienti”.” Questo il comunicato inviato dal Comune di Cassino da parte del sindaco Enzo Salera.

Una sanità da … ricovero. E in troppi stanno a guardare

Ad oggi la situazione, ancora una volta, non si appresta a cambiare. I problemi ci sono, sicuramente alcuni reparti lavorano non senza enormi difficoltà, servirebbe altro personale, servirebbero più risorse economiche. Servirebbe una visione differente e anche una conoscenza delle esigenze del territorio maggiore, che tenga conto delle evoluzioni di alcune patologie. Da anni ormai il problema si protrae, la politica “ricorda” di rispondere presente salvo poi non farsi trovare, o non farsi trovare pronta, o accettare passivamente scelte calate dall’alto nascondendosi dietro “l’impossibilità” di agire. Ma se non può la politica, allora chi può? Lettere, incontri. Parole e pochi fatti. In trincea restano il personale, i pazienti e le famiglie.

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