Biometano, l’impianto finisce in una interrogazione. Ci pensa Evangelista. E Pontone risponde

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Se ne è parlato nelle ultime settimane. L’ipotesi della realizzazione di un impianto di biometano nell’area industriale già ha generato un’ondata di malumori. Così il consigliere di opposizione Franco Evangelista non ha lasciato trascorrere troppo tempo e, appena ripreso il suo posto in assise, ha subito ha presentato un’interrogazione in merito. Facendosi portavoce delle istanze della cittadinanza e soprattutto dei residenti già “vittime” di numerose criticità ambientali che hanno segnato l’intera area negli ultimi anni.

Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Pontone, che con un comunicato ha precisato quanto segue.

“In riferimento alla allarmistica notizia circa un fantomatico prossimo avvio dei lavori per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano a Mandrone, in località Cerro, a nome dell’amministrazione comunale il sindaco, Enzo Salera, assicura che dal Comune non è stata, né verrà rilasciata alcuna autorizzazione.

Nel rilevare, poi, che l’Amministrazione risponde con atti formali e non con spot vari su facebook, il primo cittadino precisa che, da ultimo, nello scorso mese di maggio, è stata respinta l’istanza di autorizzazione paesaggistica avanzata dalla società interessata. 

“In virtù dei provvedimenti adottati – precisa ancora Salera – non è in essere alcun legittimo titolo perché tale impianto possa vedere la luce”.  E aggiunge: “Mi preme rassicurare i cittadini della zona circa la massima attenzione da noi riservata al rispetto della legalità, nonché alla tutela dell’ambiente, quindi della salute della nostra gente”.

L’assessore Pierluigi Pontone, investito del problema per via della delega all’Urbanistica, avuta nella seconda parte della passata consiliatura e a lui riconfermata, ricorda che la procedura abilitativa semplificata prese l’avvio nel marzo del 2020, molto prima del suo insediamento. Lo scorso anno, alla società interessata a realizzare l’impianto, la Neoagroenergie, che lo aveva contattato, senza girarci troppo intorno disse che, in linea di principio, non si era favorevoli a far sorgere un impianto di tal genere proprio in una zona vessata già da altre problematiche di natura ambientale. “Fermo restando – precisò loro Pontone – l’esistenza di un vincolo paesaggistico. Un diniego obbligato dunque. Ciò nonostante si tratti di una struttura di ultima generazione che probabilmente offre tutte le garanzie quanto ad eventuali inquinamenti sia dell’aria che del suolo”.

L’attenzione resta alta, in particolare da parte dei cittadini, che anche in passato avevano ricevuto in merito alle numerose richieste di intervento o di chiarimento riguardo i disagi quotidiani, risposte e rassicurazioni. Fino poi ad arrivare ad una evidenza difficile da archiviare.

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