Un anno senza Gianrico Ranaldi, impossibile dimenticarlo

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Un anno è già trascorso dalla morte di Gianrico Ranaldi. Cittadino di Cassino, uomo di legge, politico, figlio, fratello, marito, padre, amico. Ma prima di tutto uomo pacato, dai modi delicati e dal cipiglio deciso. Ha saputo caratterizzare la quotidianità di Cassino in un modo unico, ha affrontato la malattia con riserbo e ha combattuto con forza, come molti altri pazienti. Senza mai perdere la dignità, continuando ad offrire consigli e indicazioni ad amici e conoscenti. Perché la mente, quella non si può fermare, non lo fa davanti alla malattia, non lo fa davanti al dolore, non lo fa davanti a un ineluttabile destino quando si è fatti della pasta di cui era fatto Gianrico.

Oggi non c’è più, fisicamente assente, non c’è per le strade e in città, ma è presente con un ricordo indelebile nelle aule del tribunale, nei discorsi dei colleghi, negli amici di partito, negli aneddoti di chi lo ha conosciuto più o meno bene.

Gianrico sarà celebrato e ricordato in città a un anno dalla sua prematura scomparsa, lo faranno nel Palazzo di Giustizia, lo faranno all’Università e lo faranno nella cattedrale di Montecassino.

Martedì 25 giugno si terrà una cerimonia di intitolazione dell’Aula 1 del Palazzo di Giustizia di Piazza Labriola, a Cassino, in onore dell’Avv. Prof. Gianrico Ranaldi.

“L’evento avrà inizio alle ore 15:30 e rappresenterà un momento significativo per la nostra comunità forense, celebrando il contributo e la dedizione dell’Avv. Ranaldi alla nostra professione e alla giustizia.

Vi invitiamo caldamente a partecipare alla cerimonia per rendere omaggio alla memoria del nostro stimato collega e per condividere insieme questo importante momento”. Così il presidente dell’ordine, Di Mascio, ha invitato i colleghi.

Il 28 giungo l’appuntamento è all’Unicas, in Aula Magna alle 11, dove saranno presenti il rettore dell’Isola, il professor Pierpaolo Dell’Anno, il sindaco Enzo Salera, Dom Luigi Maria Di Bussolo, la dottoressa Anna Maria De Santis ed Emanuele Migliorelli, rappresentante degli studenti, tutti moderati dalla professoressa Enrica Iannucci.

Domenica 23 si terrà una celebrazione eucaristica nella cattedrale della casa di San Benedetto, la stessa che un anno fa accolse il feretro di Gianrico, un caso unico per la comunità cassinate e benedettina.

Un unicum al quale molti possono ispirarsi, ma che difficilmente potranno eguagliare

Gianrico Ranaldi rappresenta una parte della città, una parte del mondo nel quale era punto di riferimento tra toghe e aule, che molti degli attuali cittadini di Cassino non conoscono e non conosceranno mai. Ma rappresenta anche qualcosa che non c’è più, un gentiluomo che mai nelle sue azioni quotidiane, politiche e lavorative ha usato toni e modi fuori dalle righe. Inutile, per molti che lo dicono ma poi non lo fanno, ispirarsi a lui che non si è mai atteggiato ad altro ma che era così proprio di suo, un signore d’altri tempi. Inutile perché Gianrico non era “impostato” su questa modalità, era davvero così, e come lui non ce ne sono davvero più, era un uomo fuori dal tempo e dal contesto nel quale viveva. Forse proprio per questo la sua prematura scomparsa ha lasciato questo vuoto, questa strana sensazione di assenza presenza.

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