Nascere a Cassino. Un luogo speciale in cui venire al mondo, all’ombra dell’abbazia, tra mare e montagna, dove nei millenni si è susseguita la storia tra spettacoli in teatri e anfiteatri dell’antica Roma, per poi vedere il patrono d’Europa fondare la sua casa e infondere da una pietra diventata monastero, la luce che ha illuminato il cammino del mondo occidentale. Tanto, forse troppo.
Per qualcuno nascere a Cassino significa semplicemente nascere a “casa”, vicino alla famiglia, nella terra di origine. Le radici vincono anche la storia e la cultura millenaria.
E nell’ospedale Santa Scolastica, al terzo piano, c’è un Reparto che accoglie mamme nuove e “veterane” nel viaggio più assurdo, spaventoso, magnifico e sorprendente che ci sia: la nascita.
Ostetricia e Ginecologia cresce con le mamme e migliora per le donne.
Una squadra piena di entusiasmo e di competenza
Ad accompagnare le future mamme e futuri papà una squadra davvero fantastica, medici sì, ma un gruppo di ostetriche che niente hanno da invidiare a quelle che tutti apprezziamo nelle serie televisive. Si, perché tanto è cambiato negli ultimi anni. Oggi è possibile avere un sostegno per tutto il percorso della donna dall’inizio della gestazione al parto, passando per dubbi, paure, testimonianze.
Domande, assistenza anche al papà che non resta ai margini, ma può diventare protagonista. Il corso preparto offre diversi appuntamenti dedicati alle future mamme, attraversando le varie fasi che precedono il parto, quindi il travaglio, poi il momento della nascita e tutto quello che ne consegue, compreso il rientro a casa e lo stato d’animo che diventare genitore comporta. Con assistenza ed aiuto anche nei casi più complicati, quelli in cui diventare mamma può essere motivo di ansia e paure e difficile da gestire. E in tutti i passaggi anche i papà trovano il loro spazio.
Nuove stanze, strumenti e aree dedicate
Nuove sale parto, con un lettino maxi comodo, che permette alla donna di scegliere la migliore posizione per agevolare la nascita, luci soffuse, un pavimento ripensato per il momento della nascita e pareti dove la cromoterapia è la parola d’ordine. E’ possibile partorire con la propria playlist, con l’aromaterapia. E’ stata realizzata una stanza con vasca per affrontare, al bisogno, il travaglio in acqua e con assistenza.
Portare la… casa in ospedale per stare sereni
La paura per l’episiotomia che, tra i parti del Santa Scolastica è ridotta al minimo sotto le soglie regionali, è un lontano ricordo. Tutto ad oggi si cerca di fare in modo quanto più naturale possibile. Alle donne che vorrebbero restare a casa per paura dell’ospedalizzazione, il messaggio è portare la casa nel reparto, con tutte le sicurezze possibili. I cesarei sono in numero basso, se ne fa ricorso al bisogno, perché con il parto naturale, come sottolineato in ambito scientifico e medico internazionale, la donna ha una ripresa più repentina.
Altro aspetto fondamentale è poi il sostegno alla donna per l’allattamento: come fare, come gestire i primi dolori e fastidi, come imparare ad ascoltare e a comprendere il proprio bimbo. In reparto è stata realizzata una stanza con fasciatoio, sedie a dondolo, angolo con bollitore per prendere una tisana con altre mamme e per condividere i primi momenti. I bambini vengono portati in stanza con le mamme che, al bisogno e su richiesta, possono comunque usufruire delle puericultrici del nido. Strumenti per aiutare la futura mamma a prepararsi a questo grande miracolo che mette alla prova anche la più forte del mondo. Donne per le donne. Volti esperti, ma anche volti giovani, sorrisi, sguardi che rassicurano donne spaventate. Mani che sorreggono e accarezzano. Momenti che non si dimenticano, mai.
Qualche curiosità
Il 2023 ha visto una flessione in positivo per la cicogna al Santa Scolastica, sicuramente in controtendenza rispetto ad altre realtà. Tra il 5 e il 10% in più di nascite, un risultato che arriva da diverse circostanze ma che parla di una struttura che lavora e che sta tornando ad essere un punto di riferimento per le donne del territorio.
A “vincere” sono i fiocchi rosa, tra le nascite le femminucce battono i maschietti per un 70% contro il 30%. Altro che sesso debole!
Antonio e Gabriele sul podio tra i nomi dei bimbi, per le bimbe vince Giulia seguita da Ginevra. Il bimbo più piccolo nato pesava 1,750 kg, il più tondino ben 5 kg.
Non solo gioia, anche lacrime e dolore. Ma mai solitudine
Non solo storie di gioia e felicità, anche storie di dolore e di perdita. Perché non sempre il destino segue il corso migliore e più bello. Ci sono state donne che sono entrate con la gioia nel cuore e un figlio in grembo ma che hanno dovuto fare i conti con problemi, dolori, perdite. Lutti. Che in un momento hanno perso tutto. E anche in quei casi la squadra del reparto di Ostetricia non è mai mancata. Ha preso a volte insulti, parole dure, ma le professioniste non sono mai arretrate, ben sapendo che in momenti come questi il dolore cancella tutto il resto. Ci sono state donne che hanno associato la perdita al luogo, alle persone. Altre invece sono rientrate in Reparto con la forza e la tenacia che contraddistingue le mamme, e dopo la tempesta hanno dato alla luce i loro piccoli arcobaleni. Dimostrando che la vita comunque vince.
Storie nelle storie
Poi ci sono storie difficili, complicate. Dove l’esperienza, la discrezione e il lavoro di squadra aiuta ad affrontare anche i casi più complicati. E’ capitato nel parto di una ragazzina di soli 13 anni, diventata mamma troppo presto, ma che ha meso al mondo il suo bimbo con grandissima forza e dignità. Con parto naturale. Non è mai stata lasciata sola, ha ricevuto risposte, rassicurazioni. Sicuramente un momento delicato per lei e la sua famiglia, ma anche per chi ha offerto professionalità e amore.
Non solo nascite, non solo parti. Anche interventi particolari che hanno visto donne entrare con problemi e paure ed uscire con una nuova vita. Tra questi casi si è registrata l’asportazione di una massa pelvica-uterina di ben 6 chili. Si trattava di un raro tumore mesenchimale.
In reparto e in ambulatorio è possibile usufruire di diversi servizi, analisi, esami diagnostici. Avere consulenze, sottoporsi a visite e chiedere indicazioni su eventuali percorsi clinici. Rassicurazioni che accompagnano tutto il periodo della gestazione, nel caso di gravidanze. Ma anche percorsi diversi, di sostegno a chi deve affrontare interventi più o meno delicati, con tutte le paure e le incognite che ne derivano.
Ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta.
Per l’ospedale Santa Scolastica probabilmente c’è ancora molta strada da fare, ci sono tante lamentele da parte degli utenti. Diverse criticità, più di qualche disagio. Non ammetterlo sarebbe sbagliato. E’ necessario per migliorare. Tanti pazienti, poco personale. Una struttura a servizio di un territorio molto grande che sembrerebbe non riuscire a sostenere la mole di afflusso quotidiano. Ma nel caos, nelle difficoltà, tra incertezze e punti di riferimento, c’è una piccola isola al terzo piano. Un luogo in cui la vita esplode, in cui medici e donne fantastiche si mettono a servizio di altre donne, tendono una mano. Prendono qualche insulto, asciugano lacrime, offrono sostegno nella perdita e aiutano nel passaggio di trasformazione da donna a madre, in un istante la vita batte la vita, il presente vince sul passato e il futuro cambia e prende forma per tutti.
E così, nascere sotto l’abbazia è possibile, è bello, è un onore. Anche oggi è una bella giornata per nascere al Santa Scolastica.
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