E’ accaduto ancora. A Cassino. Sabato sera tre adolescenti, tre quattordicenni, sono entrate in un bar del centro. Hanno chiesto degli shottini e sono state servite. Un euro a bicchierino e via, sono uscite. Non erano ancora le 21 e il centro era gremito, c’erano ancora famiglie con bambini piccoli, comitive a fare l’aperitivo. Al rientro a casa alle 22, una delle ragazze ha iniziato ad accusare dei malori. Per poi trascorrere diverse ore a dare di stomaco. Forte il dolore allo stomaco e il giramento di testa, tanto da pensare di dover ricorrere all’intervento del 118. Impaurita per quanto accaduto ha raccontato alla mamma di aver consumato dell’alcol con le amichette. “L’ho solo assaggiato e mi ha dato fastidio. Non l’ho finito” avrebbe detto alla mamma. Così la donna si è recata a inizio settimana in diversi bar del centro, la figlia infatti le ha descritto l’uomo che aveva servito lei e le sue amiche. La mamma ha fatto diverse tappe fino a riuscire a risalire al locale. Quando ha fatto presente cosa era accaduto le sarebbe stato risposto “Nessuno è mai morto per uno shottino”. Ma la donna non si è arresa e, accompagnata dalla figlia, è ritornata nel bar la sera. Dopo essersi accertata anche con la ragazza che l’uomo nel bar fosse proprio quello che le aveva servite nel weekend, è rientrata. L’uomo avrebbe alzato immediatamente i toni. La mamma ha chiesto diretta “Ma voi chiedete i documenti a chi vi chiede alcol? Capisco persone mature, ma davanti a ragazzine un dubbio non vi viene?”. Per tutta risposta l’uomo dietro il bancone le avrebbe fatto notare che, considerata l’età della ragazzina, era proprio lei a essere in torto, in quanto colpevole di “abbandono di minore”. Una discussione ai limiti dell’assurdo.
“Io ho voluto solamente parlare con chi ha deciso in maniera indiscriminata di servire super alcolici a tre ragazzine alle 21 di sabato sera. Devono fare più attenzione. Certo io lascio che mia figlia esca con le amichette, il sabato, con rientro alle 22. Solitamente fanno una passeggiata, mangiano un pezzetto di pizza e poi tutte a casa. I genitori si impegnano a dare indicazioni ai figli, ma tutti possono sbagliare, genitori e figli. Mia figlia mi ha raccontato quello che è successo e si è rivelato tutto vero. Pagherà le sue azioni con una punizione adeguata. Ma come si può accettare che chi ha versato alcol in un bicchiere a una quattordicenne -visibilmente piccola – accusi i genitori di abbandono di minore? Allora delle due l’una, o non era visibile che fossero “minori” e per questo gli sono stati serviti shottini, oppure erano evidentemente “minori” e la somministrazione è stata consapevole. Ognuno ha le sue colpe, ma non si scherza con i ragazzini. Potrebbero succedere cose gravi, potrebbero sentirsi male e fare i conti con danni alla salute”.
Preoccupata, amareggiata ma anche molto arrabbiata la mamma della ragazza. “Ho passato una mattina a girare per bar per capire, dopo aver individuato l’uomo che ha servito gli shottini a mia figlia e alle amiche sono tornata negli altri locali a chiedere scusa. I dipendenti e i titolari degli altri locali nei quali ero stata sono stati fin da subito molto gentili e mi hanno chiesto di spiegare bene l’accaduto. Nessuno di loro mi ha aggredita verbalmente, come invece poi ha fatto chi ha davvero servito alcol alle ragazze”.
Un fenomeno che, nonostante i numerosi casi di cronaca, gli appelli, i regolamenti e l’annuncio di controlli, continua a esistere. Weekend dopo weekend sono tantissimi i ragazzini che si espongono a rischi nell’indifferenza di più di qualche commerciante della movida.
Clicca qui per leggere ulteriori notizie