Tagliaferri saluta e se ne va. L’esponente di Fratelli d’Italia ha presentato le sue dimissioni da assessore ai Servizi Sociali del Comune di Frosinone. Ha accettato l’incarico di presidente di Ales, la S.p.a. che supporta l’attività degli uffici del Ministero della Cultura con servizi specialistici finalizzati al miglioramento dell’efficacia amministrativa e all’ottimizzazione dei processi negli ambiti legale e giuridico, economico e contrattualistico, per l’accelerazione della spesa e per il monitoraggio finanziario e procedurale dei finanziamenti.
La società gestisce importanti musei nazionali e siti archeologici, tra cui il Colosseo, il parco archeologico di Pompei e i Musei Vaticani: conta oltre 2.000 dipendenti e circa 70 milioni di euro di fatturato. Una nomina che gli è stata conferita direttamente dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Già oggi Tagliaferri era a Roma presso la sede principale della società: dopo la firma si è presentato e ha salutato i dipendenti. A lasciare libero il posto al coordinatore FdI di Frosinone Mario De Simoni, che andrà alla direzione generale delle Scuderie del Quirinale.
Terremoto in Comune a Frosinone dove si prevede un rimpasto di Giunta per andare a coprire il posto lasciato vuoto da Tagliaferri.
Un quarto di secolo in Comune, ora dritto verso la Capitale
“Dopo ventisei anni di presenza pressoché ininterrotta tra gli scranni del consiglio comunale della nostra città, è arrivato per me il momento del saluto.
È stato un percorso lungo il quale sono cresciuto e maturato, come uomo e come amministratore, grazie agli insegnamenti che in questo Comune ho ricevuto da ciascuno di voi, anche e soprattutto quando le cose non sono andate come avrei desiderato”. Parole accorate quelle espresse nella lettera di dimissioni presentata.
“Ora per me si apre una nuova parentesi di vita ancora al servizio della collettività: sono certo che ogni decisione che prenderò avrà le radici negli insegnamenti che ho ricevuto in mezzo a voi e da voi in questi lunghi e bellissimi anni.
Vado via. Con la certezza che Frosinone sia migliorata molto, ma che ancora tanto si possa e si debba fare per adeguare la qualità di vita dei nostri concittadini a quella di altri capoluoghi di provincia”.
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