E il caso Pro Loco sbarca in assise. Presente in aula Di Biasio per l’occasione l’assessore Danilo Grossi. Sarà proprio lui a rispondere all’interrogazione del consigliere De Sanctis inserita all’ordine del giorno. Ed ecco che all’invettiva, puntigliosamente dettagliata dal consigliere d’opposizione, l’assessore alla Cultura ha risposto. A qualcuno sarà passato inosservato, ad altri forse è sembrata una risposta logica, per qualcuno invece la sensazione è stata quella della supercazzola più classica.
Grossi “legge” la risposta e incensa l’associazionismo
Alle questioni sollevate dal consigliere l’assessore ha spiegato che alla già esistente Pro Loco erano state inviate diverse pec per sollecitarne documenti e chiedere di fare il punto. Queste comunicazioni sarebbero arrivate al tempo del Covid. Un tempo parecchio famoso per le attività e gli eventi che hanno riempito piazze e città (!). La cosa divertente è che queste comunicazioni erano indirizzate anche al Comune, per conoscenza. Che però non ha mai pensato di alzare un telefono, mandare un messaggio, una mail, un fax, un segnale di fumo per chiedere alla Pro Loco “Ao, ma che volete fare?”. Ancora più divertente è stato l’assessore a parlare di una Pro Loco che non ha portato aventi attività, e diciamo pure che in effetti negli ultimi anni non è che Cassino sia stata ravvivata da numerosi eventi. Ma è vero anche che, oltre a una pandemia mondiale che ha tenuto tutti prima in casa e poi a debita distanza, i responsabili della Pro Loco in effetti avevano avviato un confronto con l’assessore al Turismo e con il sindaco. Quindi diciamo che una volontà, forse timida, forse silente, in realtà c’era. Eccome se c’era. Almeno su questo non si può negare l’evidenza. Nella chiosa dell’intervento di Grossi, poi, un messaggio di “estasi” dedicato al mondo dell’associazionismo che mai e poi mai può essere ostacolato, poiché si impegna “per il bene della comunità”. Bisogna capire quali siano i criteri per catalogare l’associazionismo impegnato e quello strafottente che può essere cancellato.
Un nervo scoperto da 15.000 euro
Diversi i toni sulla questione finanziamenti Arsial che, sempre nel corpo dell’interrogazione, De Sanctis ha evidenziato. Più di qualche dubbio sull’iter dei fondi, e una richiesta mirata di fare chiarezza in merito.
Tutti gli step evidenziati da De Sanctis
26/07/23 – con la Delibera di Giunta n. 318 il Comune approva il progetto “Cultiva Cassino” per partecipare ad un bando emesso da ARSIAL, l’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.
14/09/23 – Con Determina Regionale n. 574/Re vengono approvate le graduatorie del bando ARSIAL e al Comune di Cassino sono assegnati 15.000 (rispetto ai 20.000 euro richiesti) di contributi per realizzare il progetto “Cultiva Cassino”. L’assegnazione dovrebbe essere gestita dall’Assessorato al Commercio;
21/09/23 – arriva al protocollo comunale la richiesta da parte di “una” Pro Loco per coorganizzare con il Comune l’evento “Cultiva Cassino”.
In tutto questo, di fatto, la Pro Loco esistente regolarmente censita come tale sui registri nazionali e regionali dedicati, presieduta da Stefano Gallaccio, quella che aveva avviato confronti e incontri con assessore e sindaco, si ritrova cancellata, a sua insaputa con determina della Regione Lazio del 02/11/22, anche a seguito di nota inviata dallo stesso Sindaco Salera che conferma che questa Pro Loco non è più attiva da tempo.
Insomma, a questa vecchia Pro Loco era stato fatto capire che “non c’erano soldi per cantare messe e ballare in piazza”, non c’erano fondi per riprendere le attività. Salvo poi dichiararla non attiva e farla cancellare. Il 28/09/2023 dunque nel registro regionale apposito non esiste alcuna Pro Loco per Cassino.
02/10/23 – Un altro colpo di scena. Con determina 2126 il Comune assume l’ impegno di spesa dei 15.000 euro incamerati con il bando ARSIAL in favore di questa “nuova” Pro Loco APS, che in realtà non solo non ha i crismi di una vera Pro Loco ma è solamente una Associazione creata a maggio 2023, che non è nemmeno iscritta al Registro Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Per chi non lo sapesse, con la riforma del terzo settore, avvenuta qualche anno fa, solo le associazioni iscritte al RUNTS possono diventare Associazione di Promozione Sociale (APS), in questo caso step obbligatorio per diventare poi in seguito Pro Loco, denominazione questa riservata inoltre a termini di legge solo alle Pro Loco inserite nel registro regionale.
De Sanctis non molla e Grossi sceglie il silenzio
De Sanctis incalza e controbatte a Grossi, spiegando in aula che non solo si tratta di una semplice associazione ma che il regolamento interno comunale prevede che per accedere ai contributi comunali sia una APS regolarmente iscritta al RUNTS.
L’intervento di De Sanctis si conclude con l’invito a non liquidare la somma alla “nuova” Pro Loco per questi e altri vizi di forma anche tecnici perché potrebbero crearsi problemi da dirimere in Procura e alla Corte dei Conti. Qualcuno la prende come una minaccia, altri come un invito a tutelare il Comune. Grossi sceglie di non rispondere e resta in silenzio. E anche questa volta si finisce così. Come se fosse Antani con scappellamento a destra.
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