Di civici a Cassino ci sono solo i numeri. E manco quelli

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Tutti civici a …’sta casa. Il simbolo che una volta rappresentava quel grande ombrello sotto il quale si riparavano amici, conoscenti e simpatizzanti, è diventato ora un marchio da cui fuggire e dal quale tenersi alla larga. Tutti civici, tutti in campo per il bene della comunità. Ma forse la memoria per alcuni è un po’ corta. Anche perché in passato, in un passato anche mediamente recente, diversi tra gli esponenti di questa “civicità” erano esponenti di primo piano di partiti o legati a doppio filo con essi. E’ il caso di Laura Borraccio (Lega) o pure Benedetto Leone (da sempre in campo attivamente in piena area di Centrodestra). Con loro anche Giuseppe Sebastianelli, da tempo immemore parte della stessa fazione, e Massimiliano Mignanelli, che ha fatto diverse tappe in diversi partiti. Ad essersi allontanati da questo gruppo di “civici naif”, per non dire naix, Luca Fardelli, Armando Russo e Renato De Sanctis. Quest’ultimo quanto di più vicino alla corretta definizione di civico. Forse, a dire il vero, l’incarnazione stessa di ciò che significa.

Che per amor della lingua italiana riportiamo “Chi si presenta alle elezioni come espressione di particolari interessi locali o di categoria e non è esplicitamente legato a partiti politici”.

Cene, abitudini e cittadini a guardare. A digiuno

Civico. Una parola, anzi una definizione della quale si sta abusando, forse perché pensare a determinati candidati legati a determinati partiti aiuta a delineare una squadra di Centrodestra debole. Aspetto che a qualcuno, proprio proveniente dallo stesso giardino e dalla stessa “casa”, potrebbe piacere molto di più rispetto a una proposta compatta e concreta. Riguardo le primarie poi, si sa come questo strumento tanto decantato da alcuni, sia in realtà uno strumento quanto più falsificabile e veicolabile possibile. Pensiero piuttosto condiviso. Basti pensare a quello che accadde cinque anni fa e che vide l’attuale sindaco vincere le primarie del Pd grazie all’aiutino da “casa”. Infatti secondo le stime a votare sarebbero dovuti andare circa 1700 residenti. Ne arrivarono quasi 1000 in più, per un totale di 2635. E’ palese che questa “lievitazione” sia accaduta grazie all’intervento del Centrodestra. Sembra che l’abitudine di “cenare insieme” affondi le radici in tempi piuttosto lontani… L’importante è condividere la scelta del menù, poi se a qualcuno risulta indigesto come si dice? A chi tocca arroscia!!

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