Altro che annunciazioni. Daniele Miri non ci va leggero e in un intervento durante la Giornata della Cultura del Lazio incalza: “Ci tengo a precisare che il percorso di valorizzazione dell’abbazia e dell’area che si trova a ridosso del monastero è un percorso iniziato non oggi ma già nel 2016 con l’abate Donato”. “All’epoca – prosegue l’imprenditore – io e l’abbazia portammo una vasta documentazione per avviare questo iter. Adesso è “riuscita” alle cronache perché si sta velocizzando la pratica”. Insomma Miri lancia la stoccata, della serie “quando c’era da lavorare al progetto l’ha fatto una “squadra”, ora che c’è da ritirare “la coppa”, si fanno avanti un po’ tutti gli altri”.
Da indiscrezioni sembrerebbe inoltre che nessuno dei Comuni o amministrazioni interessati dal progetto abbia “pubblicizzato” la cosa e questo, sembrerebbe, perché anche dall’Unesco non ci sarebbe stata volontà di rendere noto l’iter e il progetto. Almeno fino a conclusione definitiva. Questo perché una “certa” gestione della notizia potrebbe rappresentare una politicizzazione del progetto. E infatti la cosa sembrerebbe non essere stata gradita in alcuni ambienti. Effettivamente una notizia del genere “piovuta” a un anno dalle amministrative, con una campagna elettorale partita già da tempo, se non proprio mai finita dal 2019,un po’ lascia mal pensare. E come diceva un “noto” personaggio politico “A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. Ma questa è un’altra storia…forse.
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