È disponibile sul sito dell’ISTAT il rapporto di ottobre sul commercio al dettaglio e i dati non sono incoraggianti.
Tutti gli indicatori dei volumi di vendite (beni alimentari e non) sono in diminuzione. Le persone tendono a comprare sempre meno visto il periodo di incertezza economica che si respira. Il motivo delle scarse vendite non è l’aumento dei prezzi che invece sono tutti in diminuzione, tranne i prezzi dei prodotti alimentari.
I prezzi dei beni alimentari sono cresciuti infatti del 4,7% mentre i volumi spesa di dei prodotti alimentari sono diminuiti, il risultato è che al supermercato si spende di più per fare meno spesa. Siamo di fronte alla risposta dei consumatori all’inflazione, figlia dei rincari generalizzati.
Anche l’acquisto di elettrodomestici (-7,1%) è diminuito nonostante l’uscita sul mercato di nuovi prodotti tecnologici. L’unico mercato che sembra non conoscere crisi è il mercato della profumeria e il mercato digitale che cresce del 6,2%.
Purtroppo la vita sempre più frenetica e la sterminata possibilità di scelta favoriscono lo shopping on-line; l’unica speranza per i commercianti del “brick and mortar” del nostro territorio è far valere la loro consulenza nell’acquisto, il loro principale valore aggiunto.