Da due settimane è iniziata l’esperienza della cosiddetta “settimana corta” presso l’ITIS di Cassino. La concentrazione dell’attività didattica nei primi cinque giorni della settimana non nasce per creare una ulteriore occasione di vacanza per gli studenti ma per impiegare nel miglior modo possibile le ore. Rese libere per quella costruzione umana e sociale a cui ogni ragazzo è chiamato a collaborare fortemente in un legame entro e fuori le mura della scuola. Il dirigente scolastico è stato informato della partecipazione degli studenti ad alcune uscite didattiche e formative avvenute proprio di sabato. Plaudendo a queste proposte affinché gli studenti accrescano le loro competenze sociali, artistiche e religiose in esperienze diversificate sabbatiche. In campo don Francesco Vennitti.
Giovani mediatori di carità
I ragazzi hanno già partecipato ad una prima gita di istruzione e oggi hanno dedicato l’ intera mattinata allo smistamento e alla collocazione dei generi alimentari nella Caritas parrocchiale di Sant’Antonio. Per farsi mediatori di quella carità verso il prossimo che ci rende pienamente umani e maturi. Il valore aggiunto di questa esperienza consiste nella partecipazione di ragazzi di altre fedi religiose che però non hanno esitato a dare il proprio contributo per le finalità umanitarie verso i disagiati familiari e sociali.
Famiglia, giovani e scuola: una missione comune
Altri insegnanti hanno caldamente favorito queste iniziative che si protrarranno nei mesi prossimi con altre uscite didattiche ed altre attività caritatevoli, quale la colletta alimentare nazionale del prossimo 26 novembre. E loro stessi si sono resi disponibili nel prendere parte alle proposte formative che durante l’anno scolastico saranno programmate dal professore don Francesco Paolo Vennitti, al fine di costellare il processo educativo di questi ragazzi. I docenti hanno soprattutto lodato l’impegno profuso dalla nostra scuola affinché la sinergia tra l’approfondimento culturale e impegno sociale sappia costruire l’adulto e il cittadino di domani.
E come ha sovente affermato il dirigente, Pasquale Merino, ” la famiglia ci consegna dei giovani affinché la scuola li consegni alla società come cittadini attivi”.