Montecassino, e se l’abate non fosse italiano?

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Frasi sussurrate, pensate. Voci che si rincorrono. E se la prossima guida dell’abbazia di Montecassino non fosse italiana. Se il successore di San Benedetto arrivasse dall’Europa? Sicuramente un messaggio importante, una nuova prospettiva per il Sacro Monte. Eh si, perché San Benedetto è patrono d’Europa, faro della comunità occidentale. E quale miglior rappresentante se non un abate, un monaco, arrivato dal cuore dell’Europa?

Una nuova prospettiva nell’antica spiritualità

Cosa potrebbe dare una scossa al monastero? Sicuramente l’arrivo di nuovi monaci. E’ cosa nota infatti che la comunità si va sempre più assottigliando. Una vita, quella a Montecassino, che rappresenta una scelta importante. Nel tempo tanti i cambiamenti, gli scandali che hanno ferito la comunità monastica e di fedeli. Sicuramente il legame con l’abbazia e i suoi “inquilini” è sempre molto forte per tutto il territorio. Il ruolo che la casa di San Benedetto ha avuto fin dalle sue origini per culminare durante la seconda guerra mondiale è parte della storia. E’ parte di chi vive e ha vissuto in questa terra.

L’Europa potrebbe “arrivare” sul Sacro Monte

Ed ecco che potrebbe spuntare un nuovo abate venuto da lontano. Una figura che possa rappresentare quella cesura ma anche unione con un passato spirituale e con un futuro tutto da costruire. Affinché Montecassino possa assurgere nuovamente a quel ruolo, suo per definizione, di faro d’Europa. E chissà che questo futuro abate non stia già preparando i bagagli per arrivare quanto prima.

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