A darne notizia è stato l’assessore regionale al ramo, Alessio D’Amato. Nei giorni scorsi un incontro per fare il punto. “In Giunta abbiamo approvato il Piano Operativo per il Recupero Liste di Attesa della Regione Lazio” ha annunciato l’assessore. “Assieme al Presidente Nicola Zingaretti abbiamo presentato i principali interventi”.
Tutta colpa della pandemia
“La pandemia da Covid 19 ha causato un ritardo nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, quali interventi chirurgici differiti, prestazioni specialistiche ambulatoriali e screening oncologici” ha evidenziato D’Amato. “Per questo, dobbiamo recuperare il tempo perduto e far sì che nessuno venga lasciato indietro”. E i cittadini che hanno subito disagi e vissuto criticità sono pronti ad avere delle risposte dopo tanta attesa.
Cifre milionarie a disposizione
Operativamente, il Piano prevede un impegno straordinario di spesa di 47.970.518 euro da parte della Regione Lazio per le sue aziende sanitarie e ospedaliere, suddiviso in:
35.388.145,57 euro per il recupero di 684.890 prestazioni di Specialistica Ambulatoriale.
9.946.964,11 euro per il recupero di 15.725 Interventi Chirurgici.
2.635.408,32 euro per il recupero di 430.662 Screening oncologici.
Diversi obiettivi adeguati alle differenti esigenze
In particolare le indicazioni e gli obiettivi saranno:
il recupero delle prestazioni di medicina specialistica ambulatoriale non erogate nel periodo dell’emergenza, almeno nel 90% del totale.
L’ottimizzazione dei turni del personale medico e dell’utilizzo degli spazi, delle tecnologie e attrezzature..
L’apertura dei presidi sanitari nelle ore serali e nelle giornate di sabato e domenica.
L’utilizzo delle prestazioni aggiuntive da parte del personale sanitario presente nelle strutture pubbliche.
Il ricorso a strutture private accreditate per l’erogazione di parte delle prenotazioni sospese all’interno del budget loro assegnato.
Screening oncologici: una priorità
“Per quanto riguarda gli screening oncologici – ha evidenziato l’assessore D’Amato – è importante sottolineare che gli interventi messi in atto in precedenza hanno già portato risultati. Con un recupero del 26% degli screening mammografico, del 20% di screening della cervice uterina e del 25% dello screening del colon retto”. “Stiamo lavorando senza sosta per garantire la massima efficienza di servizi e prestazioni per i presidi sanitari, al fine di tornare a pieno regime nel più breve tempo possibile”.
Clicca qui per leggere ulteriori informazioni