Asso piglia tutto. E’ uno dei giochi più amati dai bambini. Semplice, veloce. Conosci quattro carte e hai il dominio su un intero mazzo. L’amministrazione comunale di Cassino ha imparato bene la lezione e ha tramutato tutto nel “gioco del cappello”, ed ecco che qualsiasi evento in giro per la città, anche quello dove il Comune c’entra proprio nulla, diventa magicamente di proprietà del primo cittadino e compagnia, alla faccia di chi ha lavorato e lavora, molto spesso solo ed esclusivamente per il bene di Cassino. Ed ecco che dal lunedì inizia la spasmodica ricerca di tutti gli eventi presenti in città da poter postare sulla pagina social Cassino Comunica, ovvero il profilo fantasma che riappare e scompare a seconda che il centrosinistra vinca o perda. Vittoria: pagina aperta. Sconfitta: pagina chiusa. Semplice, come ad asso piglia tutto, ma questa è un’altra storia, su cui ci soffermeremo più avanti.
La pista col botto e il teatro “comunale”
Un esempio lampante di quello che combinano gli amministratori per dare una bella immagine di se è racchiusa nel caso “pista del ghiaccio”. Dapprima hanno osannato l’iniziativa, su cui, tra l’altro, non abbiamo nulla da eccepire, per poi far notare, dopo che un ragazzo si è rotto la testa mentre la pista era “chiusa” e ancora da inaugurare, che il tutto è organizzato da privati. (Leggi Pista di Ghiaccio col “botto”). Salvo poi, archiviate le polemiche su chi doveva garantire la sicurezza, postare la solita foto all’ingresso della struttura. Dove poche ore prime c’erano le tracce di sangue lasciate dall’incidente che poteva, e per fortuna non lo è stato, anche essere più grave.
Il vizio di cambiare nome a piazze, vie e quant’altro come se la toponomastica fosse un gioco di fantasia sopraffina è ormai un aspetto che contraddistingue questa amministrazione. Non facciamo esempi, più che altro per non dare visibilità a trasposizioni della realtà che vedono parcheggi, per altro nemmeno di proprietà del Comune, diventare piazze, piazzette e piazzole. Quando, poi, al buio rimangono luoghi abbandonati e frequentati da persone poco raccomandabili. La novità, comunque, sta nel fatto che pur di “mettere il cappello” su progetti e realtà validi, sono riusciti a cambiare anche la dicitura dello storico Teatro Manzoni, da qualche giorno Cinema Teatro “Comunale” Manzoni. Ci pare ovvio: una struttura rinnovata e tornata ad essere un punto di riferimento culturale grazie agli investimenti e alla passione di chi ci lavora quotidianamente dall’alba a notte fonda, fa gola a tutti. E quindi è giusto, secondo la loro audace fantasia mettere il cappello anche su questo.
Il berretto a sonagli
Cappello che a furia di metterlo dappertutto sta prendendo le sembianze di un variopinto berretto a sonagli. Si, proprio quello dei buffoni di corte.