Sorrisi, pacche sulle spalle, foto di gruppo. L’apparenza è quella di un gruppo unito, coeso. La realtà è che i modi di fare del Sindaco Enzo Salera hanno creato più di qualche mugugno. «Non condividiamo il suo modo di fare astioso». Una frase che non è uscita dalla bocca di un semplice cittadino. E’ diventata la risposta ufficiale di alcuni pezzi pregiati della maggioranza alle lamentele di adepti, amici e amici degli amici. In sostanza “Il Sindaco senza sorriso” e dell'”a morte chi non la pensa come me“, sta praticamente autorizzando illustri personaggi come Barbara Di Rollo, Luigi Maccaro e anche Francesco Carlino a tornare alla coltivazione diretta del piccolo orticello. Sia per non deludere le aspettative dell’elettorato e sia perché qualcuno pensa già al futuro. Magari cinto/a dalla fascia tricolore.
La Divina Barbara
E’ risaputo che la divina Barbara stia cercando di proteggere il suo feudo associazionistico creato con “sacrificio” dai ripetuti e Grossi attacchi dei “sicari” della sua stessa maggioranza. Cosa che non ha mai fatto finta di nascondere. Soprattutto nei colloqui con chi un pò di politica la mastica. Una situazione, però, che sta portando il presidente del consiglio comunale a pensare sempre più al dopo Salera ed al mantenimento di uno “status” personale in grado di non tradire le aspettative del proprio elettorato e la possibile conquista di nuovi consensi.
Il separato in casa
Le frizioni interne tra il primo cittadino e l’assessore Luigi Maccaro sono note a tutti. I Servizi Sociali sono ormai commissariati e al leader di Demos ormai rimangono soltanto annunci di poco conto e analisi del tessuto sociale. Il tutto è interrotto da qualche “tregua armata”, soprattutto in occasioni pubbliche e di propaganda. Ma la distanza è siderale come anche quella nelle foto di rito. Ci sono sempre due o tre persone a dividere Salera da Maccaro, che ogni tanto sembra anche nascondersi.
Carlino’s smile
Voci di palazzo sostengono, inoltre, che nei suoi dieci giorni da Sindaco, in sostituzione di quello vero, il vice Francesco Carlino si sia trovato a proprio agio. Sorridente, sempre pronto al dialogo e all’incontro con il cittadino, sia per ricevere complimenti e sia per ammortizzare le “cazziate”. Uno che al gioco sa starci. Si dice anche che sia ben voluto dai dirigenti e dipendenti. Chissà se visti i risultati anche lui stia facendo qualche pensierino “tricolore”?
Mentre il primo cittadino è indaffarato nel suo studio dietro carte, faldoni e atti, completamente immerso nel suo habitat burocratico, nel Palazzo e anche fuori c’è qualcuno che ha già acceso il fuoco e prepara la brace per poter cuocere a puntino, girandolo lentamente, il manicaretto.