E’ un’iniziativa singolare visti i tempi. Ma Cassino non può negare che l’Abate di Montecassino faccia parte della sua storia, della sua cultura. Remo Fiorentino, fondatore dello storico gruppo Caro Sindaco di Cassino… ha rotto gli indugi ed ha espresso delle considerazioni sull’argomenti che in molti non hanno avuto il coraggio di esternare. Lo stesso Fiorentino si è fatto promotore di una petizione chiamata “Ridate L’abate alla città di Cassino”. Diretta al vescovo della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.
La petizione
«Dopo 1500 anni di storia, la città di Cassino, – scrive nella petizione su change.org – da sempre vissuta all’ombra della celebre Abbazia di Montecassino, si è vista togliere la Diocesi, accorpandola a quella della vicina città di Sora. A seguito di questa operazione politica, è stato vietato all’Abate di Montecassino di celebrare messa nelle chiese cittadine. Relegandolo esclusivamente all’interno del monastero. Da centinaia di anni è la figura dell’Abate che officia le principali cerimonie religiose della città, specie l’Incoronazione della Madonna dell’Assunta, evento che raccoglie migliaia di fedeli, anche dall’estero. Non chiediamo che si cambino gli interventi di natura politica, ma che sia data la possibilità al nostro Abate di tornare tra la sua gente!»
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Una petizione che sicuramente non andava rivolta al Vescovo della Diocesi. Inoltre è da sapere che in Italia vi erano sei “Abbazie nullius” (con un territorio diocesano a loro sottoposto). La Diocesi di Montecassino è stata l’ultima delle sei ad essere abolita, per cui credo che neanche una petizione indirizzata a chi di dovere, anche se sottoscritta da migliaia di fedeli, sarebbe accolta.