Cassino – La pandemia è ancora cosa reale, tangibile. Nonostante la campagna di vaccinazione vada avanti e l’estate che avanza il Covid è sempre lì a far paura. In tutto questo marasma il governo ha provato a mettere una “pezza” ai danni economici causati dalla gestione della pandemia.
Questa allerta sanitaria ha messo a nudo tutti i problemi del nostro Bel Paese a partire da quelli del nostro sistema sanitario. Le misure prese dal governo sono poi state rese alle regioni in decreti seguiti da parole come “sostegni e rilancio”.
L’estate è arrivata!! rispetto la scorsa dove si cantava “non ce ne è di coviddi”, questa 2021 è partita con prudenza e a sprazzi. Al livello locale invece si vive ancora con la mentalità “che nessun virus può tangere la nostra città martire”.
La “coltura” del rilancio a Cassino
La nostra città sta vivendo tutto sommato un periodo rivoluzionario, anzi più che altro “involuzionario”. Il decreto “Rilancio” l’ha colpita proprio come il virus sta colpendo la popolazione del mondo intero. L’amministrazione attuale, pur di tutelare i propri interessi politici, ne ha creato una vera e propria “coltura” visto che spinge attuando i decreti solo per poter accaparrarsi consensi. Ma purtroppo quando il fine non è a tutela del bene comune ecco che vengono fuori “storture” dannose e fini a sé stesse venendo meno anche ai principi dettati proprio da queste normative.
La ciclabile nella nebbia e le strade a scorrimento veloce
Lo si è visto con la storia della “corsia ciclabile”, ad oggi sempre più nella nebbia. Resa ancora più insignificante anche dalle ultime modifiche. Ma anche dalla gestione degli spazi pubblici “regalati” ai bar ed ai ristoratori. Un’indicazione applicata tutt’ora in maniera discriminante e sempre “interpretata” all’acqua di rose. Il risultato? A Cassino abbiamo Strade di serie A e di serie B. Salotti e salottini, mentre alcuni ristoratori faticano a “sfruttare” questa opportunità perché hanno la sfortuna di avere il locale in alcune aree che non si sa per quale regolamento o legge sono definite “a scorrimento veloce”.
I mercato del traffico
Oltre a questo, si aggiungono tutti i problemi relativi al mercato del sabato che guarda caso interessa proprio queste strade come sopra definite “a scorrimento veloce”. Ed ecco che arrivano proteste e segnalazioni. Cassino è in balia dei parcheggiatori improvvisati e che nonostante i nuovi agenti di polizia locale stenta a difendersi dal sabato del villaggio. Ecco quindi la difficoltà dei vigili del fuoco nel tentare di soccorrere una signora colta da un malore o quella di un medico che per andare a visitare un suo assistito è costretto a farsi 100m di controsenso.
Ma siamo italiani e fino a quando non ci scappa il morto va sempre tutto bene. Strade come via Verdi sono a scorrimento veloce per mettere dissuasori di velocità e rendere sicuri gli incroci ma non lo sono il sabato per il mercato, quando è plausibile congestionare il traffico urbano.
Ognuno si assuma le proprie responsabilità
Ora che i contagi stanno risalendo è giusto anche che ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità. Se per noi cittadini la nostra responsabilità culmina con la vaccinazione per i nostri amministratori invece dovrebbe essere ben più ampia e soprattutto riguardante le scelte sbagliate fatte in precedenza.
Lo abbiamo pagato dopo la scorsa estate caratterizzata da tagli di nastri e balli, lo pagheremo anche il prossimo autunno per colpa di chi? Di chi non indossa i dispositivi di sicurezza? Di chi non ha fatto il vaccino? O di chi amministra e che per proprio ritorno “votifero” non ha avuto il coraggio di vigilare e controllare e di applicare alla lettera i su citati decreti?
A Cassino lo scopriremo solo vivendo… buon vaccino a tutti!