E’ sempre un po’ magica la notte prima degli esami. Ci si arriva dopo un anno speciale, l’ultimo tra i banchi di scuola, dopo feste e i famosi “100 giorni” trascorsi lontano da professori e genitori. Almeno così dovrebbe essere. Ma da due anni a questa parte il Covid ha rubato anche questo, la possibilità ai ragazzi di dirsi ciao, di salutare l’età adolescenziale prima di entrare nel mondo dei “grandi”, dell’università, del lavoro, per qualche fortunato!
In un mondo “diverso”
I maturandi del 2021 hanno vissuto gli ultimi due anni lontani, troppo spesso dietro uno schermo, senza gite, ricreazioni o momenti trascorsi tra i corridoi nascondendosi dai docenti. Quelle esperienze vissute più o meno da tutti, quegli attimi di vita nessuno glieli restituirà, nessuno potrà mai essere così bravo da fargli provare quelle emozioni attraverso racconti. E i diciottenni si trovano ad essere come i bambini di sette anni che hanno vissuta la seconda elementare e parte della prima in un mondo “diverso”, fatto di regole e distanze. Un esame di maturità ridimensionato, con regole dettate dalla pandemia, prove scritte sì, ma una sola, maxi orale e non pochi timori. Una giornata importante per milioni di studenti, di genitori e di docenti.
Questa notte è ancora nostra
Ma anche se sarà diverso, anche se non ci sono state feste, gite e baci rubati nei corridoi al cambio dell’ora, per tutti questi ragazzi domani sarà una giornata fondamentale che segnerà l’inizio del passaggio tra l’adolescenza e il mondo dei grandi. E per tutti loro questa è la notte prima degli esami, quella trascorsa a ripassare, a pensare a cosa fare questa estate, a progettare e a sognare un futuro. D’altronde il mondo è tutto da conquistare. E come canterebbe Venditti “Questa notte è ancora nostra, notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni Notte di sogni, di coppe e di campioni”.