È stata certamente una mossa astuta da parte del sindaco Enzo Salera rimandare in commissione la discussione della modifica al regolamento per la presentazione delle interrogazioni. Anche perché c’è qualcosa che non torna in questa posizione dell’attuale sindaco. Ed allora molti di noi, come i cittadini di Cassino che seguono la politica, hanno scavato nella loro memoria.
Era una notte buia e tempestosa… no… quella è un’altra storia!
Era il lontano 2017 (mica tanto sono solo 4 anni), si celebravano i consigli comunali dell’allora amministrazione D’Alessandro. Fioccavano le interrogazioni! In un consiglio comunale ce n’erano più di 15, la maggior parte scritte proprio da Enzo Salera, ma firmate anche da Peppino Petrarcone e Terranova. Molte da Sebastianelli (che ricordiamo fu mandato via dalla maggioranza su pressione di quelli che poi diventarono i dissidenti di Forza Italia … ahi Carletto a saperlo prima!!!).
Un’ora e mezza di discussione
Dopo un’ora e mezza, ovvero il tempo massimo di discussione per le interrogazioni, l’allora presidente del consiglio comunale Secondino interrompe il dibattito. E l’attuale sindaco, all’epoca consigliere di minoranza, insorge chiedendo che si continuasse a discutere delle interrogazioni anche oltre il tempo. Nulla di fatto! Dopo un’ora e mezza le interrogazioni si rimandano al consiglio successivo.
La volta successiva, ovvero nel consiglio comunale immediatamente seguente, l’allora maggioranza propone di invertire i punti all’ordine del giorno e di trattare le interrogazioni per ultime. Praticamente la stessa proposta che Enzo Salera ha portato nell’ultimo consiglio comunale.
Il putiferio in assise
Ma all’epoca cosa accadde? il putiferio! L’opposizione insorge: «voi violate le regole della democrazia» e i giornali titolavano «è uno schiaffo al consiglio comunale» ed ancora l’attuale sindaco scriveva «faremo un esposto al prefetto».
E così fu….e fu sera e fu mattina. Il settimo giorno…ops….scusate anche questa è un’altra storia.
L’esposto fu mandato al prefetto Ignazio Portelli per stigmatizzare il comportamento dell’allora maggioranza guidata da Carlo Maria D’Alessandro, che invertiva i punti all’ordine del giorno.
Adesso, però, quello che era considerato un comportamento antidemocratico del sindaco D’Alessandro viene tradotto da Enzo Salera in una modifica regolamentare. Accipicchia, addirittura modificare il regolamento, non una semplice inversione dei punti consiglio per consigli.
Le domande spontanee e il grillo parlante
Lubrano direbbe che la domanda sorge spontanea perché delle due l’una: se era sbagliato prima è sbagliato anche ora? ma se ora è giusto era giusto anche prima? E allora cosa serviva la segnalazione al prefetto?
(Sì è vero. Scusateci. Le domande sono tre ma ci siamo fatti prendere la mano!)
Ai posteri l’ardua sentenza.
Una precisazione … tra parentesi troverete le parole della nostra coscienza, un grillo parlante un po’ impertinente che inserisce modifica al testo mentre noi scriviamo!