La notizia è veramente importante: la Commissione per il premio Nobel per la Pace di Oslo ha accettato la candidatura proposta per tutto il Personale Sanitario italiano (Medici, Infermieri e Operatori), in relazione alla straordinaria condotta durante l’emergenza Covid19 dello scorso anno. La motivazione è di quelle che fanno inorgoglire: «Il personale sanitario italiano è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, nella quale ha fatto ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro».
Non era mai successo
Nella storia del prestigioso premio non era mai successo che il personale sanitario di una Nazione ricevesse una candidatura al Nobel per la Pace, come sottolinea il dr. Fabio Marino, presidente di DN e Dirigente cassinate di Fratelli d’Italia, ma soprattutto medico: «Sarebbe la vittoria del coraggio e del sacrificio dei Medici e degli Infermieri italiani. Da sempre abituati alla trincea di una Sanità spesso colpita da tagli ingiustificati e da una visione sanitaria di tipo eccessivamente economicistico».
Uno status diverso
Il Nobel per la Pace è naturalmente un premio di assoluto prestigio ed è l’unico che viene assegnato dal Comitato di Oslo, in Norvegia. Gli altri quattro Comitati (Nobel per la Fisica, per la Chimica, per la Medicina e per la Letteratura) operano all’interno delle istituzioni preposte ai premi, che sono l’Accademia reale svedese delle scienze, l’Istituto Karolinska e l’Accademia svedese e si limitano a proporre le singole candidature. Il Comitato Nobel per la Pace invece ha uno status diverso, perché è un ente sia operativo che decisionale per l’assegnazione del premio.
«È stata la stessa Lisa Clark, presidente dell’International Peace Bureau -spiega Marino– a volere la candidatura del Corpo Sanitario Italiano al Nobel 2021, sottolineando l’abnegazione nell’emergenza della classe medica e sanitaria durante il 2020. E forse non è un caso che a notizia sia giunta proprio il 18 Marzo, giornata nazionale delle vittime del Covid-19».
Una strada intitolata anche a Cassino
Conclude Fabio Marino: «Ho intenzione di inserire una richiesta di riconoscimento al Personale Sanitario italiano all’interno della revisione toponomastica annunciata dal comune di Cassino. Insieme alle altre proposte su cui il mio partito è al lavoro. Sono certo di trovare nell’amministrazione comunale l’orgoglio e la sensibilità per un’intitolazione che, accanto alle già esistenti emissioni filateliche e numismatiche nazionali, rappresenterebbe il giusto riconoscimento a chi ha fatto della cura degli altri la propria missione di vita. E sarebbe un gesto in perfetta coerenza con la vocazione della Città Martire per la Pace per eccellenza. Aggiungo che sarebbe bello conferire la cittadinanza onoraria di Cassino, nella stessa circostanza, alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e a quella degli Infermieri».