Il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, Angela Abbatecola interviene sulla crisi-lampo del Comune di Cassino. Quella che ha portato alle dimissioni dell’assessore al Commercio, Chiara Delli Colli. E alla sua sostituzione con Arianna Volante.
Iniziamo dalla buona notizia, congratulandoci con un amico, il dr. Sergio Marandola, neo-consigliere comunale. Ottimo radiologo, persona che porta nel Cremlino cassinate due doti sconosciute ai più, e cioè grande equilibrio e spessore. “Cremlino”, perché è evidente la formazione sovietica del Grande Timoniere e dei suoi. Nell’URSS, quando i più zelanti si affannavano a sottolineare l’eccellente salute dei segretari del partito, questi morivano dopo pochi giorni. Solitamente per un raffreddore. Così, subito dopo che consiglieri comunali più abituati a non aver nulla da dire avevano parlato di “crepe immaginarie” in cui non si potevano “infilare piedi di porco” perché inesistenti, invitando le opposizioni alla “serenità”, si scopre che a stare sereni devono essere loro. Visto che vengono smentiti poche ore dopo di fatto dal Grande Timoniere in testa con la giubilazione dell’assessore al commercio».
Un dato politico pesante
«Il dato politico è pesante. Tra l’altro, la Delli Colli, come si ricorderà, – spiega Abbatecola – solo pochi mesi fa augurava all’opposizione di “ingoiare tanti bocconi amari”. Ma l’opposizione è sempre viva e la maggioranza, invece, in due mesi ha perso due pezzi importanti. Due sono i dati politici che emergono dagli “impegni personali” con tanto di dimissioni prima di un caposaldo come Paolo Iovine e poi della dr.ssa Delli Colli. Il primo è che la maggioranza è soltanto “compressa”, nel senso che, stalinianamente, sono tutti allineati e coperti nel timore di irritare il Grande Timoniere (cosa decisamente facile, bisogna dire). Il secondo dato è che siamo davanti a una strisciante purga interna. Una “notte dei lunghi coltelli”, una vera resa dei conti fra almeno tre fazioni».
Ne resterà soltanto uno
«FdI – continua Abbatecola – ha l’impressione che sia solo l’inizio della frana. Quante altre teste salteranno nei prossimi mesi, prima che qualche consigliere abbia un sussulto di orgoglio e decida di recitare degnamente il proprio ruolo? Noi un’idea ce la siamo fatta, e pensiamo che dopo la consegna di certi lavori alla fine della primavera, ci sarà almeno un altro assessore a essere dimissionato. Naturalmente, verrà chiamato ad altro incarico, magari regionale. C’è una Città triste che langue, priva di prospettive e di futuro. L’illuminazione pubblica non esiste; un commercio morente; un deserto socioeconomico che avanza; una cultura in stato comatoso; lavori pubblici il cui più fulgido esempio è una ridicola e costosa pista ciclabile.
«E non solo. – conclude il portavoce FdI – Problematiche ambientali gravissime; una Sanità al collasso; una Comunità da ricostruire. E costoro si dedicano ai duelli. Finché ne resterà soltanto uno, evidentemente».