Forse sarà ricordata come la sua ultima Mandrakata. Quella che ha fatto calare il sipario su una vita di successi, di interpretazioni memorabili e di risate a crepapelle. Gigi Proietti se ne è andato nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Qualcuno ha detto che lo poteva fare solo Mandrake. Beh, in fin dei conti è vero. Non è da tutti trovare un buon giorno per morire. Ammesso che ce ne sia uno.
Villa Margherita, è qui che si è spenta la vita di uno dei più grandi artisti italiani. Un altro scherzo del destino. «Ma che è na pizzeria?», avrebbe detto vestendo i panni del Conte Duval, nell’esilarante parodia de “La signora delle camelie“. L’ultimo sketch del film “Un’estate al mare” di Carlo Vanzina. (Puoi guardarlo su www.video.corriere.it).
Fateme lavorà!
Da sempre considerato l’rede naturale di Petrolini per tempi comici e per il suo innato talento mimico. A teatro presenta tutti i generi, dallo sperimentale allo shekeasperiano, ma è grazie alla commedia musicale e ai suoi famigerati one-man show che conquista il grande pubblico italiano. I suoi spettacoli sono irresistibili, la gente li conosce a memoria e spesso l’applauso è al contrario. L’artista celebra il proprio pubblico che anticipa costantemente le sue battute. Famosissimo il suo «Aoh e fateme lavorà!», rivolto, con il sorriso, al pubblico dello stadio Olimpico, “colpevole” di recitare a menadito tutto il suo infinito repertorio. E poi Mandrake, il Maresciallo Rocca, personaggi che sono entrati nelle nostre case e non sono mai più usciti. E il cinema? Gigi non s’è fatto manca “gnente”. Più di 50 film, diretto da registi del calibro di Monicelli, Lumet, Magni, Petri, Altman, Scola, Lattuada, Tavernier, Avati. E l’ultima perla, Mangiafoco nel Pinocchio di Matteo Garrone.
Non chiamatemi Maestro
Non gli piaceva, assolutamente, farsi chiamare maestro. Ma in cuor nostro sappiamo che solo lui poteva ipnotizzarci con un “A me gli occhi”, o farci stare in trepidazione fino alla morale “der Cavaliere bianco e der cavaliere nero“. O farci addirittura inumidire gli occhi con la straziante “Nun je da retta Roma”e per quel “Fattaccio der vicolo der Moro“. Insomma, sapeva fa tutto Gigi Proietti. E tutto era terribilmente meraviglioso.
Ciao Gì! Te ne sei andato con l’ultima Mandrakata. Noi di Cassinonotizie.com ti auguriamo un buon compleanno! Mandiamo un abbraccio a tutti quelli che ti hanno voluto bene. E anche quelli che hai lasciato senza parole non proferendone alcuna.