Riceviamo e pubblichiamo una nota di Maria Rosaria Palma, la dirigente scolastica Istituto Comprensivo Cassino 1.
Al fine di fare chiarezza di ricondurre la problematica su piani costruttivi, più confacenti ad una istituzione scolastica, ritengo doveroso precisare i passi e le azioni che la scrivente, in collaborazione con l’RSPP l’ing. Aldo Russi e il gruppo di lavoro, ha portato avanti per ricondurre tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo 1 di Cassino a fare scuola in presenza.
A giugno sono iniziati presso l’edificio della scuola secondaria “G. Di Biasio” i lavori di adeguamento sismico, che hanno coinvolto un’ala della struttura rendendo indisponibili attualmente 6 ampie aule. Sempre a giugno l’ing. Aldo Russi ha effettuato una prima rilevazione sui tre plessi dell’istituto, sulla base delle disposizioni contenute nel verbale del CTS del 28 Maggio, in cui si precisava che “il layout delle aule destinate alla didattica andrà rivisto con una rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolastici, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro.”
250 alunni fuori dalle aule
Detta analisi attenta e capillare degli spazi è stata trasmessa al Comune di Cassino il 1° luglio 2020, con nota agli atti della scuola. Nella missiva si comunicava un quadro molto critico degli edifici, in quanto nessuna classe dei tre plessi aveva la capienza richiesta.
In tale relazione si comunicava che restavano fuori dalle aule della “Pio Di Meo” 240 alunni. Oltre 5 classi di tempo pieno (classi in media di 25/27 alunni) ed altri importanti esuberi erano stati rilevati sia alla scuola dell’infanzia di Via Arno, che alla Di Biasio.
Il 7 luglio 2020 durante un incontro al Comune in sala giunta alla presenza dell’assessore, dei tecnici comunali, dei tre dirigenti degli istituti scolastici e dei rispettivi RSPP, è stata valutata la fattibilità di alcune proposte, tese a ricollocare tutti gli alunni in presenza e, come estrema ratio. Oltre la disponibilità di avere pannelli divisori di policarbonato per 51 classi. Purtroppo, durante l’incontro ci è stata comunicata dal comune l’impossibilità non solo dei divisori in policarbonato, ma anche di avere tensostrutture, moduli abitativi aggiuntivi, oltre al diniego all’abbattimento di pareti divisorie tra aule della Pio Di Meo.
Alcune possibili soluzioni
Nel frattempo l’Ufficio Scolastico Regionale avviava un primo monitoraggio sullo stato di avanzamento delle attività legate alla ripartenza con scadenza 15 luglio. Invitando tutte le istituzioni scolastiche ad avvalersi di tutte le forme di flessibilità derivanti dall’autonomia scolastica, ivi compresa l’articolazione modulare e la frequenza scolastica in turni differenziati sulla base degli spazi a disposizione, precisando anche che si poteva ricorrere anche allo sdoppiamento di tutte le classi.
Inoltre, dai primissimi giorni di giugno la dirigenza era in trattativa con la dirigente dell’IIS “San Benedetto” di Cassino, che si era resa disponibile a concedere cinque delle sue aule site nei pressi della stazione ferroviaria, possibilità subordinata alla richiesta del Comune di Cassino alla Provincia di Frosinone. Anche tale soluzione non trovava il necessario consenso istituzionale.
Le interlocuzioni con l’assessore
A seguito degli ulteriori chiarimenti forniti dal CTS nel verbale n 94 del 7 luglio, il Responsabile della Sicurezza ha rielaborato un nuovo layout in base al quale è migliorata la capienza delle aule della Pio Di Meo. Ma non in modo tale da poter far rientrare in aula le classi così come costituite. È quindi iniziata una interlocuzione con l’Assessore all’Istruzione per cercare almeno 9/10 aule con capienza 27 alunni che, congiuntamente alle 5 necessarie per il tempo pieno e già richieste, unitamente alle altre 5 classi della Secondaria da spostare presso l’IIS ” San Benedetto”, oltre a utilizzo di laboratori ed atri, avrebbero consentito di affrontare al meglio le criticità segnalate.
Il sollecito al Comune
Sono stati fatti vari sopralluoghi con l’RSPP di vari edifici comunali, per valutarne la capienza sulla base dei parametri necessari al distanziamento degli alunni e formulate varie ipotesi da sottoporre al vaglio del Comune, senza ottenere alcuna risposta ufficiale.
È appena il caso di evidenziare, però, che con nota del 1° agosto, agli atti della scuola, informavo il Consiglio di Istituto delle difficoltà che si stavano incontrando nell’organizzazione del rientro a scuola. In particolare comunicavo che in assenza di altre soluzioni, ci sarebbe stata la necessità di formare una classe seconda, una terza, una quarta ed una quinta in più, per poter accogliere in presenza tutti gli alunni. Su questa classe in più (gruppi di lavoro), i docenti stavano elaborando una proposta organizzativa.
Il 3 agosto, con nota agli atti della scuola, si sollecitava il Comune di Cassino a fornire risposte certe alle tante richieste ed ipotesi avanzate per il rientro in presenza di tutti gli allievi.
Nessuna risposta
Non avendo ricevuto alcuna risposta, e avuta conferma il 28 agosto che le cinque aule richieste alla San Benedetto non sarebbero state più disponibili per l’Istituto Comprensivo 1 di Cassino, si è appreso anche che la rotazione di alunni nei gruppi di lavoro non rispondeva al principio di precauzione. Ed il 31 agosto si è avuta la certezza che si doveva procedere alla formazione di altri gruppi classe stabili, ma vincolati dalla capienza delle aule di cui al momento si disponeva, al fine di far rientrare tutti in presenza, come indicato nel Protocollo Scuola per il primo ciclo.
La soluzione non è quella auspicata
Poiché la definizione dei criteri di formazione delle classi è di competenza del Consiglio di istituto, è stato coinvolto l’organo collegiale per la necessaria condivisione di tutte le componenti della scuola anche attraverso la sua rappresentanza dei genitori, prevedendo il sorteggio come ultima ratio.
Consapevole che la soluzione adottata non è certamente quella auspicata fino alla fine di agosto, l’assenza di spazi e le mancate risposte alle interpellanze della dirigenza dell’Istituto Comprensivo Cassino 1, non ha lasciato possibilità alternative.
L’emergenza sanitaria ha imposto dei tempi e dei ritmi stringenti, che hanno condizionato ogni possibilità, anche in termini di fornitura di spazi aggiuntivi; tuttavia, voglio sottolineare l’impegno mio personale e di quanti, docenti e ATA, hanno lavorato instancabilmente per trovare le soluzioni migliori.
Il Piano organizzativo reso noto è certamente migliorabile, con soluzioni alternative che dovessero pervenire, purché rispettose dei vincoli normativi vigenti. Vincoli, è bene ricordarlo, che sono stati imposti a tutela della salute e della sicurezza dei nostri alunni, delle loro famiglie e del personale della scuola tutto.
Maria Rosaria Palma, la dirigente scolastica Istituto Comprensivo Cassino 1