Ciclabile, la cittadinanza “pista” l’amministrazione

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Purtroppo nella gestione della cosa pubblica non basta l’impegno. E il Sindaco Enzo Salera, insieme a tutta l’amministrazione e a qualche gruppo di “biciclettistici” della domenica, ce ne stanno mettendo molto per cercar di far digerire alla città lo strambo progetto di pista ciclabile che è stato partorito da qualche perversa mente che abita il palazzo comunale. Purtroppo, però, i social sono impietosi e, tra chi la reputa apertamente «la più grande cazzata che hanno fatto», e chi difende strenuamente il progetto portando ad esempio grandi città Europee come Bruxelles o Copenaghen e qualche città italiana come Milano e Firenze, dove veramente il paragone con Cassino fa ridere i polli, è evidente che l’amministrazione e i suoi supporter facciano bene, per il momento, a cambiare discorso. Almeno sulla piazza virtuale.

O quantomeno suggerire ai sostenitori di andarsi a dare un’occhiata al Piano Urbano del Traffico di Lanciano, Camaiore, Cerveteri. Ovvero Comuni che per numero di abitanti si avvicinano moltissimo alla città martire anche se con caratteristiche morfologiche un poco diverse. Ma i termini di paragone senz’altro potrebbero risultare più credibili, rispetto ad accostamenti insensati con città tipo Vienna.

Il Safaribike e il pensiero dei cittadini

Eppure l’esordio delle foto postate con l’inizio dell’adeguamento della segnaletica orizzontale non ha fatto ben sperare per il futuro. A dare il benvenuto all’alternativa pista ciclabile c’ha pensato, infatti, Remo Fiorentino, founder e ceo del gruppo Caro Sindaco di Cassino…. «Da oggi a Cassino entra in funzione il primo SafariBike – ha detto il noto imprenditore – un fantastico percorso dove ogni automobilista potrà vivere l’ebbrezza della caccia sportiva. Potrà scegliere il proprio bersaglio direttamente dalla propria auto e decidere se girarci attorno o passarci sopra. Al momento è in via sperimentale per cui ancora non si conoscono i premi disponibili per chi ne abbatte di più». Una sorta di «al mio segnale scatenate l’inferno» di Gladiatoriana memoria perché le proteste che si sono scatenate dopo sono state veramente veementi e, a tratti, anche dure e oltre il limite del bon ton.

«Parlare della pista ciclabile, di questa pista ciclabile, – ha detto, invece Gianfranco Petrilloè parlare del nulla perché non esiste, è un niente. Nulla è di fatto cambiato per i ciclisti che si trovano a destreggiarsi tra le auto, l’inquinamento e rischi forse maggiori».

Il pericolo e gli auguri

«Che pericolo, immaginate i nostri figli su questa pista con il traffico senza protezioni». E c’è chi ha rincarato anche la dose: «Altro che virus. Immaginate le auto in colonna e se un bambino o anziano cade e va a finire sotto un auto. Pazziii». Poi c’è chi ha invitato a svolgere regolarmente le operazioni di manutenzione ordinaria prima di pensare al progetto della ciclabile. «Con tantissimi problemi che ha questa città si pensa al monopattino e alle bici», come si dice in gergo: vox populi. E c’è stato pure chi ha puntato sull’ironia: «Era proprio quello che serviva alla nostra piccola cittadina. Il problema principale è stato sanato. Adesso passiamo al secondo punto (tappare le buche per evitare di farci cadere i ciclisti dentro)». E poi c’è stato l’augurio, tra il serio e il faceto, che crediamo possa chiudere questa carrellata di pensieri social dei cittadini di Cassino: «Mi auguro di vedere lei ed i suoi assessori abbandonare le vostre auto ed utilizzarla ogni giorno, dovete dare il buon esempio». Insomma se il buongiorno si vede dal mattino……

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