Protezione Civile, Petrillo: «Amministrazione inesperta»

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Anche il dottor Gianfranco Petrillo ha voluto dire la sua in merito alla radiazione della “nostra” Protezione civile e lo fa con un vero e proprio colpo di fioretto nei confronti del vice sindaco Francesco Carlino a seguito di alcune dichiarazioni  pubblicate su un altro blog.

La giustificazione

«La giustificazione di Francesco Carlino in merito alla radiazione della Protezione Civile di Cassino dall’albo regionale, evidenzia l’assoluta inesperienza amministrativa», precisa il dottore «Le motivazioni addotte dalla Regione Lazio sono le continue assenze ai tavoli regionali e l’inadeguatezza dell’organico». Le risposte del vicesindaco sono di fatto non in linea con quanto messo in evidenza dalla regione. Continua l’ex assessore «ebbene per il primo aspetto sarebbe stato necessario solo rispondere alle PEC ed essere presenti agli incontri. Per il secondo invece non sarebbe occorsa alcuna necessità di stipulare convenzioni visto che l’assessore  ai servizi sociali è  sempre stato presente con i suoi volontari».

Il messaggio diretto: la stilettata

Il dottore senza peli sulla lingua rivolgendosi sempre a Carlino «nell’eventualità che non si fossero trovate delle disponibilità lo stesso vicesindaco, insieme ai volenterosi consiglieri della neo giunta, avrebbe potuto offrirsi come volontario e da parte del comune sarebbe bastato munirlo di un’apposita polizza».

Il COC in emergenza covid-19

Il Centro Operativo Comunale è un organo amministrativo che si nomina in caso di una calamità come ad esempio una pandemia. È un centro di direzione e coordinamento, fatto ad hoc per supportare il Sindaco come autorità di protezione civile. La struttura organizzativa del C.O.C. è di tipo gerarchico. Il Sindaco è al vertice con i compiti di coordinamento generale. Seguono i responsabili delle nove funzioni di supporto che si riferiscono al sindaco e coordinano le attività e gli addetti relativi alle funzioni stesse.

Nell’emergenza covid-19, tutt’ora in atto, a supporto del primo cittadino sarebbero dovuti essere i responsabili della sanità, le organizzazioni di volontariato che operano nel settore della sanità e il rappresentante del Servizio Sanitario Locale. Prosegue il Dr. Petrillo: «Rammento che in piena emergenza COVID-19 sollecitai il Sindaco ad attivare il COC. Tale azione gli avrebbe permesso di interloquire direttamente con la Protezione civile Regionale oltre che a ricevere altri benefici». Di fatto la mancata attivazione di questo organo di controllo ha innescato e continua a lasciare molti dubbi in merito alla gestione dell’emergenza da parte dei neo amministratori.

Il sindaco e la paura del buio

Oggigiorno avere contezza delle problematiche, “stare sul pezzo”, comporta una conoscenza approfondita dei poteri che ha il primo cittadino. Poteri affidatigli in tempi antichi, anche con leggi di personaggi lontani come Ciano e Mussolini. Spesso i mezzi per la consapevolezza amministrativa si hanno e non si capisce se vengono appositamente “snobbati” o peggio ignorati. In una crisi come quella del COVID, che certamente ha segnato la nostra epoca, la paura ha tenuto  banco e tutt’ora lo tiene, è tangibile, palpabile. Ogni mancanza in merito decisionale, come in questo caso l’attivazione del C.O.C, crea “buio” e come per molti bambini, il buio fa paura.

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