Ormai sono diventati l’attrazione del sabato sera. Girano nel centro della città tranquillamente accontentandosi di qualche avanzo qua e la e rovistando nei secchi della raccolta differenziata. Hanno sete e vanno in cerca di acqua. Per i bambini sono uno spettacolo. Gli urlano: «Hakuna Matata», per la loro somiglianza con il simpatico facocero Pumbaa, che con il suricato Timon, rappresentano l’anima comica del cartone animato “Il Re Leone“. Ma a parte gli scherzi, avere a spasso sei o sette cinghiali per la città ogni giorno non è di certo il massimo. Rispetto per gli animali, si, ma delle soluzioni adeguate devono essere adottate.
Dalla Vecchia Cassino con furore
Scendono quotidianamente nella zona della Vecchia Cassino, precisamente in via San Germano, tra le 19,30 e le 20,30 e da li passeggiano fino ad arrivare in centro. Dove vagano fino a tarda notte. Non fanno chiasso per carità, ma rovistano in ogni dove in cerca di cibo, ma soprattutto acqua, visto il clima torrido di questi ultimi giorni. Al momento non si segnalano aggressioni ai cittadini. Perché sono esemplari giovani e con loro non ci sono ungulati adulti. Rappresentano comunque una criticità per gli automobilisti e soprattutto per il decoro urbano.
I pericoli secondo l’ISPRA
Infatti, secondo l’ISPRA, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente: «Va ricordato che la presenza di cinghiali nelle aree urbane è strettamente legata alla disponibilità di scarti alimentari e di rifiuti organici per questo animale selvatico. Il cinghiale è, per sua natura, un animale selvatico e può reagire all’interazione mordendo o spingendo violentemente. Inoltre, questa frequentazione comporta rischi per gli animali domestici che possono essere aggrediti dai cinghiali con conseguenze anche gravi. Facilitando la presenza dei cinghiali vicino a strade e abitazioni, non è da sottovalutare il rischio di incidenti stradali che possono essere provocati dal loro attraversamento».
Nonostante gli annunci del Comune di Cassino sulle strategie per riuscire a risolvere la problematica “Cinghiali” nel centro abitato, e l’esibizione del “trofeo” per la cattura dell’ormai famigerata “cinghiala”, condannata, poi, insieme ai sui cuccioli, a “fucilazione assistita” in una riserva di caccia, le criticità sono rimaste sempre le stesse. Ma del resto cosa importa, «Chi vorrà vivrà, in libertà, Hakuna Matata».
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