Fabio Marino (DN): “L’amministrazione rispetti i caduti”.

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Dopo la segnalazione riguardo lo stato di abbandono in cui versa il monumento ai caduti in Piazza Alcide De Gasperi, con tanto di fiori secchi e bottiglie di birra in bella vista, sale la protesta sia dei cittadini che del mondo politico. Sulla vicenda è intervenuto il dottor Fabio Marino che, come nel suo stile, non ha peli sulla lingua nel richiamare all’ordine un’amministrazione che pare, soprattutto in questo ultimo periodo, disattenta e svogliata

Mi pare chiaro che uno dei tanti problemi che affliggono l’amministrazione salerian-sovietica – ha detto Marinosia quello di escludere ogni sentimento di Comunità. Se la Comunità è quella della Nazione, poi, siamo a livello di pietre in faccia. Ci sono pretoriani che si irritano se uno “non porta rispetto” al Conducador cassinate. Senza capire che anche le Figure Istituzionali devono guadagnarsi e meritarsi il rispetto dei Cittadini. Come si può dare rispetto a chi non ne dà, né ai Cittadini (con il contorno di arrogante intolleranza politica di cui ho già parlato), né ai valori fondanti della Patria?

Pane, Marx e Bella Ciao

Capisco che chi è cresciuto a pane e Marx da piccolo – ha continuato il presidente di DN – non possiede proprio le categorie della Nazione. Non ne afferra il concetto, crede che l’unica Comunità che esiste sia quella dei Soviet. Ma a Cassino si sta superando ogni limite. Alla fine, che cantino “Bella ciao” manco mi interessa. Ognuno ha i suoi inni, e anche se personalmente io aggiornerei il repertorio. Se sono malati di nostalgia e di retorica post-guerra sono fatti loro. Però, da componente della Comunità nazionale, pretendo, insieme al popolo cassinate, il rispetto dei Caduti, del Tricolore, della Patria“.

L’abbandono dei posti della memoria

Questi signori ammantati di rosso fanno le sfilate in monopattino, – ha detto ancora Fabio Marino – ma quando si chiede loro, nello spirito di una legge dello Stato, di illuminare la Rocca Janula col Tricolore per commemorare i Martiri dello foibe, lo fanno il giorno prima della ricorrenza. Per salutare gli atleti delle Universiadi. Non lo fanno per ricordare il tormento dell’Istria e della Dalmazia. E sembra quasi che facciano i dispetti, quando depongono, annoiati e scocciati, un mazzo di fiori, lasciato marcire accanto al Monumento al Martirio di Cassino fra una bottiglia vuota e una rotta. Nella piazza forse più sacra della Città. Non fanno nulla per difendere quei posti della memoria, perché non solo non hanno memoria. Non hanno amor di Patria. Si tratta evidentemente di affronti dal sapore antinazionale, senza un motivo valido”.

Chiedono rispetto, ma non lo concedono

C’è chi chiede, come dicevo, rispetto per la figura del Sindaco. Per quanto mi riguarda, – ha concluso Marino – glie ne do già molto scrivendo in maiuscolo il dovuto titolo. Il Sindaco forse non lo sa, ma i Cittadini sono fatti di memoria storica. Se lui (e chi gli sta accanto, ahinoi…) cancella questa memoria, cancella in primo luogo se stesso e i suoi seguaci. Il Sindaco ricordi che lui passerà. Questa amministrazione, fortunatamente, passerà, anche se dovesse essere necessaria una lunga marcia. Ma la Patria, i suoi Caduti, non passeranno mai. Di lui (e di chi gli sta accanto) ci dimenticheremo volentieri e presto. Dell’Italia i Cittadini di Cassino non saranno mai stanchi“.

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