Martedì 30 giugno con inizio alle ore 10.00 a Caira in Piazza Marino Fardelli si svolgerà la cerimonia in memoria del Carabiniere Marino Fardelli Medaglia d’Oro al Merito Civile. Nel 57° Anniversario della ricorrenza della “Strage di Ciaculli” in cui perse la vita il giovane appuntato insieme ad altri commilitoni. In quella che viene ricordata come la prima strage di mafia nei confronti delle Forze dell’Ordine. L’iniziativa è promossa dall’Associazione “Carabiniere Marino Fardelli” e dal Comune di Cassino. E’ prevista la partecipazione del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone Col. Fabio Cagnazzo e del Comandante della Compagnia Carabinieri di Cassino Capitano Ivan Mastromanno.
Partecipanti e messaggi di vicinanza
Parteciperanno oltre ai familiari del giovane carabiniere tra cui i fratelli in vita Cesare e Donata, anche le Associazioni combattentistiche e d’arma con i loro labari insieme a quello dell’Associazione Carabinieri di Cassino. Saranno presenti anche sindaci e rappresentati degli enti del territori. Il sindaco di Cassino Enzo Salera accompagnato dal Presidente del Consiglio Regionale On.le Mauro Buschini depositerà una corona di fiori alla stele del Carabiniere Marino Fardelli. Nei giorni scorsi agli organizzatori sono giunti diversi messaggi di vicinanza. In particolare quello del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dell’On.le Ilaria Fontana e del Generale dei Carabinieri Pasquale Angelosanto Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS).
La Strage di Ciaculli
La strage di Ciaculli fu un attentato effettuato da Cosa Nostra in Italia nel 1963. In cui persero la vita 4 uomini dell’Arma dei Carabinieri e 2 dell’Esercito Italiano. E un sottufficiale del Corpo delle Guardie di P.S. Avvenne nella borgata agricola di Ciaculli, il 30 giugno. Un’Alfa Romeo Giulietta fu imbottita di esplosivi. Le vittime furono il tenente dei carabinieri Mario Malausa, il maresciallo di P.S. Silvio Corrao, il maresciallo dei CC Calogero Vaccaro. Gli appuntati Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il maresciallo dell’esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci. L’episodio fu uno dei più sanguinosi durante gli anni sessanta. In particolare concluse la prima guerra di mafia della Sicilia.
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