Si è svolto poco fa un flash mob degli avvocati iscritti all’Albo dell’Ordine di Cassino per aderire all’iniziativa nazionale “GIUSTIZIA SOSPESA“. Un evento per esternare in tutti i Fori d’Italia, a titolo personale o collettivo, il disappunto per l’attuale situazione di sostanziale immobilità delle attività connesse all’amministrazione della Giustizia.
L’iniziativa di Cassino
Il flash mob “Giustizia Sospesa” si è svolto intorno alle 12 in Piazza Labriola. Davanti al Tribunale di Cassino tantissime “toghe” hanno riconsegnato simbolicamente i Codici che scandiscono quotidianamente il loro lavoro di avvocati.
” Si è consentita la riapertura di tutte le attività, – hanno detto gli avvocati in una lettera che anticipava l’iniziativa – ma non dei Tribunali, quasi fossero un cluster più pericoloso di altri. E dopo aver bloccato la Giustizia fino al 12 maggio, è stato imposto l’utilizzo del mezzo informatico senza considerare l’assenza pressocchè totale di idonee strutture nei Palazzi di Giustizia. O di forme di trattazione scritta, che senza dubbio limitano il diritto di difesa. Non si è considerata, la possibilità di accessi seppur regolamentati alle aule. Come si è ritenuto invece possibile in ogni altro contesto produttivo”.
I diritti dei cittadini
Commercianti, imprenditori, cittadini e ora anche gli avvocati, il Coronavirus ha messo un ginocchio il sistema Italia, già in precarie condizioni. Ed ecco che così decine e decine di legali sono scesi in piazza per manifestare, in modo consono ed educato, la loro protesta contro questo stato di cose che non permette agli avvocati di lavorare come dovrebbero. Secondo gli avvocati in “questa situazione di immobilità a farne le spese sono i diritti costituzionali dei cittadini alla difesa e al giusto processo. Noi non vogliono essere complici di questo scempio“. Oggi dunque gli avvocati hanno consegnato simbolicamente i loro codici, in segno «di protesta contro l’espropriazione silenziosa di un diritto fondamentale della cittadinanza“.