“Un tavolo tecnico con i rappresentanti di maggioranza e minoranza, eventualmente allargato alle forze imprenditoriali, accademiche e di categoria. Volto a richiedere la rimodulazione del progetto TAV nella sua interezza e quindi a garantire anche al nostro territorio le stesse prospettive di sviluppo del nord della Provincia di Frosinone”. Lo chiedono a gran voce i consiglieri di opposizione, Giuseppe Golini Petrarcone, Salvatore Fontana, Massimiliano Mignanelli e Michelina Bevilacqua in una proposta di mozione da approvare in consiglio comunale.
L’accordo tra Regione e RFI.
Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato l’accordo per la nuova stazione della TAV tra Ferentino e Frosinone nella sede della Regione Lazio. Presenti il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, l’Ad di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’Assessore Regionale, Mauro Alessandri.
Un intervento che porterà alla creazione di una nuova grande stazione, appunto, della Tav di Ferrovie dello Stato tra Frosinone e Ferentino. Nei pressi del casello autostradale e della zona industriale del capoluogo. In sostanza un progetto che dovrebbe portare nuovo sviluppo e sensibile riduzione dei tempi di percorrenza per raggiungere la Capitale.
Le fermate di Cassino e Frosinone.
L’accordo inoltre prevede che dal prossimo mese di luglio due treni, uno al mattino ed uno al pomeriggio, collegheranno la stazione di Cassino con la Stazione di Roma. Utilizzando, a partire dalla realizzanda stazione di Ferentino, la linea dell’alta velocità. Ad onor del vero però c’è da dire che da Cassino fino all’interconnessione di Sgurgola i treni viaggeranno comunque sulla linea ferroviaria tradizionale. Quindi non alle velocità elevate proprie della TAV.
Vittime, ancora una volta.
“Ancora volta il nostro territorio – dicono i consiglieri Petrarcone, Fontana, Mignanelli e Bevilacqua – è rimasto penalizzato da scelte calate dall’alto. E che porteranno benefici e sviluppo solamente nel nord della nostra provincia”.