Dal primo caso scoppiato a Cassino sono passati solo alcuni giorni e non ci siamo fatti mancare nulla, frenesia, panico, corsa alle vivande e salmerie, ma fortunatamente (ironicamente) non siamo tutti uguali e si sono evidenziate maggiormente tre categorie di cittadini.
Facciamo però prima il punto della situazione, la cronaca lasciamola ai professionisti, analizziamo invece gli aspetti sociali e politici che hanno coinvolto la nostra città. In poche ore dall’ufficialità del primo caso la macchina amministrativa della città si è attivata per seguire le regole imposte dal governo per l’emergenza, quali sono queste norme? Riportiamo fedelmente quello che il Ministero della Salute riporta sul proprio sito (vedi link a piè di pagina):
Il 1° marzo è stato pubblicato Dpcm che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all’attuazione dei programmi di profilassi.
Il testo distingue le misure sulla base delle aree geografiche d’intervento.
Il 4 marzo è stato emanato un nuovo Decreto del presidente del consiglio dei ministri che integra e aggiorna le misure, soprattutto stabilisce la sospensione su tutto il territorio nazionale delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università fino al 15 marzo.
Ma c’è di più, il decreto del 4 marzo riporta anche:
a) sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui e’ coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilita’; e’ altresi’ differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attivita’ convegnistica o congressuale;
b) sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1, lettera d);
c) sono sospesi altresi’ gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato.
Aggiungiamo, semplificando la lettera c), a meno che questi eventi al di fuori della zona rossa avvengano a porte chiuse. In sostanza le attività che prevedono la presenza di pubblico sono sospese e dovremmo stare tutti ad almeno un metro di distanza.
I rischi che si corrono non rispettando le indicazioni fornite sono quelli che hanno corso a Fondi dove è stata organizzata una festa e si sono prodotti diversi contagi come riporta anche il sito Tgcom24 “Coronavirus, a Fondi (Latina) “casi aumentati per una festa di Carnevale”: ignorate le prescrizioni.”.
A tal proposito intorno a noi vediamo manifestazioni e attività che vengono sospese, il mercato settimanale di Sora, i cinema chiusi, le partite a porte chiuse, l’angelus del Papa trasmesso SOLO via TV; evidentemente a Cassino è necessario svolgere il mercato del sabato vista l’estrema necessità di acquisti in questo periodo di opulenza, oppure consentire la messa della domenica, forse perchè siamo più credenti del Papa stesso.
Tutta Italia si sta limitando, continuando tranquillamente a vivere facendo a meno del superfluo, cercando di limitare le uscite, i contatti e quindi i contagi. Le scuole sono chiuse in tutta Italia, a Cassino vediamo però i ragazzi a passeggio dalla mattina, certi del fatto che il Covid-19 possa essere contratto solo in classe.
Questa sottovalutazione del pericolo di diventare il prossimo focolaio può portare gravi conseguenze ad una popolazione che è già vessata dalla crisi economica, probabilmente non sosterrebbe un potenziale isolamento di 14 giorni per la quarantena. Chi governa questa città ha valutato ciò?
Chiediamoci quindi: lo shopping di un sabato mattina oppure un padre nostro detto in comunità valgono 14 giorni di quarantena?
Link citati: Ministero della Salute