Beni confiscati, la Regione Lazio finanzia i progetti di recupero e ristrutturazione

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SUD LAZIO – Sono diversi i Comuni del Basso Lazio che hanno ottenuto importanti finanziamenti, in conto capitale, che, stanziati dalla direzione Affari istituzionali della Regione Lazio, serviranno ora per la ristrutturazione e il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata. E’ la conseguenza di un bando che aveva previsto la disponibilità finanziaria di oltre un milione di euro per permettere il riutilizzo e l’attribuzione di una specifica valenza sociale a precisi beni confiscati al crimine organizzato.

Come? Attraverso progetti che, finanziabili fino a 70mila euro ciascuno, devono prevedere ora il ripristino dell’agibilità del bene e la messa in sicurezza con interventi di tipo strutturale, di finitura e di impiantistica, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento alla normativa vigente in materia di misure antincendio e altri lavori. Primeggia nella classifica riservata ai comuni quello di Acuto, in provincia di Frosinone, con 64mila e 500 euro, seguito da Latina con 53.382mila euro, Genzano con 70mila euro, Ardea con 66mila 297mila euro, Velletri con 60mila e 980 euro, Gaeta con 31mila e 500 euro, Ferentino con 64mila e 829euro, Nettuno che ha ottenuto il massimo, 70mila euro e, ancora, Cassino con 58mila euro per il recupero del palazzo della cultura, Sabaudia con 35mila euro ed Aprilia che aveva richiesto quasi 70mila eurio ma sono stati ritenuti ammissibili solo 57.975 euro.

Tra i progetti ritenuti idonei ma al momento non finanziabili figurano quelli proposti dal Comune di Formia (il suo progetto, dichiarato ammissibile con 62mila, riguarda la fase iniziale del recupero dell’ex discoteca “Marina di Castellone”), dal comune di Arce con 66mila euro, di Posta Fibreno con 22mila euro e, inoltre, del comune di Pomezia con 70mila euro. Esclusa, invece, la proposta progettuale del comune di S.Elia Fiumerapido. Il motivo? Aveva dimenticato di menzionare nella sua relazione le attività da promuovere nel bene confiscato.

Infine, tra le associazioni che potevano fare richiesta, c’è anche l’associazione “Alternata Silos” di Formia: le è stata accordata la somma di 67mila euro. Serviranno per completare i lavori di recupero de “La Casa Giusta”, una villa confiscata ad un boss della camorra in riva al mare, in località Acquatraversa a Formia che, un tempo di proprietà negli anni ottanta dell’allora vice-sindaco democristiano di Santa Maria Capua Vetere, gestisce da alcuni anni insieme all’Associazioni L’Aquilone e alla Cooperativa Nuovo Orizzonte.

Saverio Forte

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